Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

La rivoluzione in città con il tunnel sotto Castello

Fonte: L'Unione Sarda
11 gennaio 2012

La scommessa urbanistica del 1941

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di Giulio Zasso

I lavori erano già partiti, quasi quaranta metri di galleria nelle viscere di Castello avrebbero dovuto dare vita a un progetto suggestivo per lo sviluppo della città. Scommessa urbanistica rivoluzionaria, con un tunnel destinato a collegare Stampace con Villanova. Il sogno decollò nel 1941 dopo una dozzina d'anni di studi su dove realizzare l'entrata e l'uscita del traforo. Già dalla fine degli anni Venti si era ipotizzato un piano di attraversamento della città per alleggerire via Manno (l'unica arteria di collegamento tra il centro e le strade del nuovo sviluppo residenziale), ormai appesantita dal continuo viavai di tram e dal rapido aumento del traffico automobilistico.
Il primi lavori furono realizzati nel fosso di San Guglielmo, sotto via Porcell, nell'attuale giardino della clinica Aresu. Decine di operai avevano avviato gli scavi per il traforo che - secondo le indicazioni inserite nel Piano regolatore Crespi - avrebbe dovuto attraversare Castello e sbucare in piazza San Rocco, davanti a San Benedetto, dove qualche anno dopo sarebbe nato il nuovo mercato. In corso d'opera si decise di modificare e accorciare (di circa 70 metri) il tracciato: l'uscita a Villanova fu trasferita all'incrocio tra via Macomer e via Ozieri. Era stato previsto anche un collegamento avveniristico con Castello: dal tunnel un ascensore sarebbe dovuto salire sino a piazza Indipendenza (il progetto aveva anticipato di cinquant'anni gli impianti ben più invasivi poi realizzati all'esterno).
Ma i lavori non furono certo baciati dalla sorte, visto che era già scoppiata la guerra. Gli scavi di San Guglielmo andarono avanti a rilento per due anni prima di fermarsi definitivamente dopo i bombardamenti del '43. La galleria urbana rientrò comunque nel piano di ricostruzione della città varato tra la fine del '45 e l'inizio del '46. Tuttavia, tra gli amministratori dell'epoca affiorarono molti dubbi sui costi e sulla tenuta statica dell'opera per via del sottosuolo calcareo di Castello.
In quindici anni si perse il coraggio di osare e il sogno del tunnel cittadino si spense con la saracinesca che chiuse per sempre il foro di San Guglielmo e cancellò un progetto che potrebbe stuzzicare ancora la fantasia degli urbanisti.