Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Porcelli può restare al Lirico»

Fonte: L'Unione Sarda
11 gennaio 2012

L'esponente del Pdl è anche nel Cda della fondazione: l'aula aveva chiesto un parere al Viminale
 

Lettera del Ministero: nessuna incompatibilità con la carica di consigliere
La nomina nel consiglio d'amministrazione della fondazione del Lirico e la carica di consigliere comunale sono compatibili: Maurizio Porcelli (Pdl) può conservare sia la poltrona nel Cda del teatro sia il suo posto a Palazzo Bacaredda. A dirlo è la Prefettura, che ha risposto il 30 dicembre alle domande fatte dal Consiglio dopo il dibattito sulla presunta incompatibilità (sollevata dal sardista Paolo Casu) di Porcelli, basata sulle norme del Testo unico degli enti locali.
Tutto è legato alle sovvenzioni comunali (che secondo la legge nazione non devono superare il 10 per cento delle entrate della fondazione) e alla posizione di «vigilanza» del Municipio sul teatro. Ma, come ricorda in una lettera (inviata nei giorni scorsi a tutti i consiglieri comunali) il vice prefetto Carolina Bellantoni, «la vigilanza su ciascuna fondazione è demandata all'autorità di Governo competente in materia di spettacolo, cioè il ministero per i Beni e le Attività culturali» e per alcuni aspetti quello «dell'Economia e delle Finanze», oltre a quella della corte dei conti sulla gestione finanziaria.
Per quanto riguarda le sovvenzioni comunali, il vice prefetto specifica: «La causa di incompatibilità sussiste se la contribuzione da parte del Comune ha i caratteri della facoltatività, nel senso e nei limiti in cui si trovi origine in un obbligo stabilito dalla legge della continuità e di un'apprezzabile consistenza quantitativa, individuata in base ad un obiettivo parametro di riferimento, quale il volume complessivo delle entrate annuali dell'ente». Ma, «laddove si volesse ritenere che la contribuzione abbia natura facoltativa, si rileva che nel caso in esame è comunque assente la caratteristica della continuità».
La discussione in Consiglio, abbastanza accesa, risale a novembre: fu la maggioranza però a chiedere il rinvio della votazione che riguardava l'esponente dell'opposizione. Così il presidente del Consiglio inviò una richiesta di parere alla prefettura, che si rivolse direttamente al ministero dell'Interno. Il Viminale ha risposto a dicembre alle domande dell'aula di via Roma, ma la comunicazione è stata notificata ai consiglieri comunali solo lunedì scorso.

( m.r. )