Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Spazi verdi da rifare»

Fonte: L'Unione Sarda
10 gennaio 2012

DIETRO L'ANGOLO. Mario Firinu frequenta da una vita il quartiere popolare
 

Un residente: ci sono troppi edifici che cadono a pezzi
«Sono decenni che chiediamo al Comune che le pinete del Cep siano messe in sicurezza, ma nessuno ci ascolta. Non è mai stato fatto niente di concreto se non qualche potatura ogni tanto. Ogni volta che soffia forte il vento qualche pino crolla al suolo mettendo a rischio l'incolumità delle persone o, come già successo, arrecando danni agli edifici e alle automobili parcheggiate».
A denunciare lo stato di grave degrado e completo abbandono in cui versano da tempo immemorabile le pinete del Cep (nelle vie Flavio Gioia, Righi, Archimede, Ruffini e in piazza Pitagora) è Mario Firinu, 66 anni, ex postino del rione ed ex consigliere della Circoscrizione numero 4, residente in via Righi da ben 37 anni.
«Abito al Cep dal lontano 1975», si presenta il pensionato, «quando mi trasferii qui da Paulilatino, il mio paese d'origine, mia figlia aveva appena sei mesi, me lo ricordo benissimo. Al Cep c'era molta delinquenza, io e mia moglie avevamo paura di uscire di casa. Con il passare degli anni la situazione è molto migliorata e oggi il Cep è un quartiere assolutamente tranquillo. Merito soprattutto del gran lavoro svolto dallo storico parroco don Aldo Matzeu, al quale qualche anno fa è stata intitolata la strada vicino alla chiesa.
«Il problema della mancata messa in sicurezza dei pini è molto sentito», riprende Firinu, «ma non è il solo. Bisognerebbe in qualche modo fissare a terra i cassonetti perché quando c'è vento finiscono regolarmente in mezzo alla strada e si rischiano gli incidenti. Bisognerebbe, inoltre, provvedere alla ristrutturazione di numerosi edifici che cadono ormai a pezzi».
Il riferimento è soprattutto al palazzone di via Flavio Gioia noto anche come “Il Transatlantico” o “Il Biscione”. «Negli anni Novanta erano stati effettuati diversi sopralluoghi da parte dei Vigili del fuoco», ricorda Firinu, «ma le transenne sistemate all'epoca sono ancora oggi ferme al loro posto. Non è stato effettuato alcun intervento di restauro, insomma».
Stesso discorso per le scalinate di via Cannizzaro che sono diroccate e pericolosissime. «Un altro problema è la disoccupazione giovanile, ma è comune a tutta la città, anzi a tutto il Paese». Il Cep è inoltre carente di impianti sportivi. «Il nuovo parroco, don Luigi Xaxa, sta cercando di porre rimedio a questa situazione. Nell'ottobre scorso, proprio per sua iniziativa, è stato restaurato e dotato finalmente di una nuova superficie in erba sintetica il campo di calcetto della chiesa».

(p.l.)