Funerale laico alla Fiera
Un brindisi con i bicchieri levati al cielo per salutare, per l'ultima volta, Zarmu. E, all'aperto, l'accensione di due bengala rossi. Questo il momento più toccante della cerimonia che, martedì notte, in un padiglione della Fiera affollato da un migliaio di persone, ha ricordato Alessandro Scanu, il volontario (tra le tante cose) dell'associazione Los Quinchos, deceduto alcuni giorni fa. Un brindisi che lui stesso aveva chiesto prima di morire. Perché, fedele a tutto quello che aveva fatto nella sua vita, ha voluto un ultimo saluto non tradizionale, una sorta di funerale “laico”.
Una cerimonia nella quale le lacrime («Di commozione, non di tristezza», ha detto un'amica) si sono mischiate alla voglia di continuare a combattere per le cose alle quali Zarmu - questo il soprannome - aveva dedicato la sua vita e, in particolare, ai bambini di strada del Nicaragua. Lui era stato tante volte nel Centroamerica e lì aveva dato una concreta mano a bimbi che, senza aiuto, sarebbero stati destinati a un futuro di disagi e sfruttamento. Addirittura, ha raccontato il fratello Francesco, ha trasformato alcuni di loro in proiezionisti dopo essere riuscito ad acquistare, grazie a una grande colletta, l'attrezzatura per allestire un cinema.
LA MUSICA Commozione ma anche gioia, nella serata, come testimoniato dalla colonna sonora: dopo il dj set di Pille Taqb, c'è stato il concerto di alcuni artisti e, in particolare, dei Musica ex machina e di Dr.& Crc Posse. Presenze quasi scontate dal momento che, nei suoi 43 anni di vita («Di cui 23 rubati alla morte, visto che era scampato a un male gravissimo a vent'anni», raccontano gli amici), Zarmu si è fatto apprezzare per il suo spirito ribelle e generoso. Non a caso, insieme ad artisti e volontari di diverse organizzazioni, si sono visti anche politici, a cominciare dal sindaco Massimo Zedda. E, soprattutto, persone che si sono ritrovate dopo molto tempo. Tanti modi per salutare Zarmu. Compreso quello a cui, forse, teneva di più. «Ha chiesto», ha raccontato il fratello, «che tutti facessero donazioni per Los Quinchos. Sorridendo, ha chiesto di non fare le tanalle e donare almeno 10 euro». A giudicare dal sorriso dei volontari di Los Quinchos, il desiderio è stato esaudito. ( mar. co. )