Rassegna Stampa

Sardegna 24

UNA GIOVANE TETRAPLEGICA IN “CREDITO” CON REGIONE E COMUNE

Fonte: Sardegna 24
28 dicembre 2011

LA STORIA.

Carla ha il suo programma ma i fondi non arrivano da mesi CAGLIARI. Per aiutare Carla a vivere sono necessarie tre persone. Lei è una bella ragazza di 32 anni,conungrave handicap fisico e psichiatrico.Èdiventata tetraplegica (cioè ha un disturbo delmovimento e della sensibilità degli arti superiori e inferiori) in seguito a gravi irregolarità avvenute in un centro in cui era ricoverata, e per le quali si attende l’esito di un processo. Allora, era il 2008, della sua storia si occuparono i giornali e, Regione e Comune, seguendo le raccomandazioni dei medici, concepirono e finanziaronounprogrammapersonalizzato per consentire alla giovane di avere un’assistenza 24 ore su 24. Tre badanti che si alternano, per seguire Carla nell’esistenza quotidiana: unsistema cheha funzionato perfettamente fino all’estate scorsa. Poi, improvvisamente, niente più soldi.Eil pellegrinaggio della mamma - pensionata vedova di 75 anni - tra uffici e sportelli, nonostante tanta solidarietà e rassicurazioni, non ha dato l’esito desiderato. Daagosto le badantinonricevono stipendio, hanno resistito per un po’ di tempo,maora non possono più andare avanti. Una di loro ha dato le dimissioni, le altre stanno resistendo ma non potranno farlo a lungo. «Due mesi fa la Regione, vista l’urgenza e la gravità della situazione, ha stanziato 22mila euro per pagare le tre assistenti e l’affitto. Ieri la mamma di Carla sperava di aver risolto. «Alla Regionemihannodetto che avevano provveduto, che i soldi erano stati trasferiti al Comune». Al Comune stesso discorso: i fondi per la sopravvivenza sono arrivati. Così hannodetto.Disolito venivano accreditati in un conto corrente intestato a Carla ma ieri su quel conto non c’era ancora nulla. «Il nostro Natale è stato drammatico,nonsappiamo più a quale santo votarci. Stiamo denunciando la cosa a tutti, media, ministero, corte dei conti. Un avvocato ci sta dando una mano e ha chiesto ai carabinieri di capire che fine hanno fatto quei soldi. Penso chesaremmocostretti a denunciare l’amministrazione comunale, temiamo che i soldi di Carla abbiano preso altre direzioni. Noi non possiamo far finta di niente, mia figlia rischia di morire ». (c. c.)