Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Alla Caritas per pagare i libri scolastici

Fonte: La Nuova Sardegna
18 settembre 2008

GIOVEDÌ, 18 SETTEMBRE 2008

Pagina 1 - Cagliari

FAMIGLIE E CRISI



Quando cominciano le lezioni le richieste di aiuto si moltiplicano






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CAGLIARI. Un imprevisto, una spesa improvvisa e non programmata, forse non valutata in tutta la sua portata e si finisce sott’acqua. L’autunno è la stagione dell’apnea per i bilanci familiari. Lo zaino con i libri diventa veramente pesante e molti genitori prima mettono in funzione il tam-tam parentale e degli amici per cercare il libro usato, poi puntano sui mercatini studenteschi, infine corrono in parrocchia per chiedere solidarietà. L’autunno porta anche questa una nuova utenza di tipo culturale negli otto centri d’ascolto istituiti dalla Caritas diocesana, che si aggiunge a quella abitudinaria, canonica, della povertà cronica: «Nonostante in questi mesi siano aumentati i controlli statali sul prezzo dei libri, le istituzioni abbiano attivato i servizi sociali e le stesse scuole abbiano messo in campo strumenti e iniziative per contrastare gli effetti del caro libri, quando l’elenco dei titoli e degli autori arriva a casa - dice don Marco Lai, direttore della Caritas cagliaritana - un po’ di panico si diffonde». La mazzata editoriale arriva una volta l’anno ma lascia il segno. Aggiunge don Marco: «Non è raro il caso di qualche papà che dice ‘mio figlio non vuole andare a scuola perché non ha i libri’. Forse è solo un pretesto, però sarebbe meglio non ci fosse». A Sant’Elia un’anziana benefattrice ogni anno metteva a disposizione una somma per provvedere al corredo scolastico dei bambini più poveri. Missione oggi svolta da parrocchia e scuola.
Il popolo dei centri d’ascolto è stato monitorato dalla Caritas diocesana, che ha evidenziato caratteristiche e bisogni delle persone in cerca d’aiuto. Tra il 2006 e il 2007 gli operatori hanno ascoltato non meno di 1500 persone, che hanno originato quasi 3000 interventi. La statistica messa a punto dal braccio caritativo della Chiesa certifica che gli utenti più numerosi sono le donne (53%), con una forte presenza di stranieri, quasi il 46%, che si rivolgono al centro d’ascolto Kepos, nato dalla collaborazione con la parrocchia di Sant’Eulalia. I frequentatori Caritas hanno un’età compresa tra 25 e 54 anni (71%), con una leggera prevalenza della classe 35-44 (25,3%) su quella 45-54 anni (24,04%). Bussano soprattutto persone sposate (46%). La gran parte dispone di un domicilio (85%), il 12% è senza dimora. Causa di tutti i mali la mancanza di lavoro: infatti, secondo i dati resi noti, il 74,5% è senza occupazione lavorativa (l’80% dei maschi, il 70% donne). Gli estensori della ricerca precisano: «Va comunque evidenziato che un 10% degli utenti dei servizi Caritas ha il lavoro ma con il reddito percepito non riesce a concludere il mese, accade al 6,7% degli assistiti, pensionati». Il disagio non risparmia nessuno, neppure i laureati. Tra gli utenti Caritas l’8% ha conseguito una laurea quinquennale e il 4% possiede un diploma universitario, il 15% un diploma professionale. Ma la gran parte dei frequentatori dei centri d’ascolto non dispone di un titolo di studio elevato: il 37,25% la licenza di scuola media, il 19,38 licenza elementare, il 4,04% nessuno.
I bisogni più frequenti? Quelli legati alla povertà (32,10%), il 27,05% lamenta problemi occupazionali, il 10,13% evidenzia questioni legate allo status di immigrato, il 9% problemi abitativi, il 7% questioni familiari, il 5% problemi di salute. (m.g)