Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Un Natale di guerra e scioperi al teatro lirico

Fonte: La Nuova Sardegna
27 dicembre 2011

Salta senza preavviso per l’astensione degli orchestrali l’attesissimo concerto del 23 dicembre, centinaia di abbonati inferociti all’ingresso



Approvazione tecnica per il bilancio di previsione, sindacati divisi, in bilico il sovrintendente



La Libersind a la Uil studiano un piano di rilancio alternativo

CAGLIARI. Il concerto di Natale saltato all’ultimo minuto, centinaia di abbonati inferociti davanti all’ingresso del teatro e una spaccatura netta tra le sigle sindacali che non promette alcunchè di buono da qui ai prossimi mesi, considerati decisivi per il futuro del Lirico. In mezzo c’è stata una seduta tecnica del consiglio di amministrazione, che in mezzo a una tempesta finanziaria devastante ha dovuto approvare senza praticamente discuterlo il bilancio preventivo 2010 in cui il sovrintendente Gennaro Di Benedetto ha provato a inserire una bozza di programmazione artistica per adesso del tutto slegata da certezze. Ma andiamo per ordine, nel tentativo di ricostruire questo Natale di guerra voluto dalle circostanze ma soprattutto da Libersind, il potente e bellicoso sindacato degli orchestrali. Congelato il piano industriale elaborato da Di Benedetto e subito bocciato dalle organizzazioni, il sindaco-presidente della Fondazione Massimo Zedda ha accettato il dialogo coi sindacati e li ha invitati a mettere nero su bianco proposte alternative per il rilancio del teatro lirico. L’iniziativa di Zedda è stata accolta con favore ma le conseguenze, sul piano dei rapporti interni, non si sono fatte attendere: Libersind e Uil hanno inteso la proposta del sindaco come un tentativo di avvicinare le organizzazioni al sovrintendente, un avvio di percorso di aperta collaborazione. Le altre sei sigle - Cgil, Cisl, Snater, Usb, Fials e Css - si sono riunite in una sorta di commissione dei lavoratori per studiare un piano di rilancio del tutto autonomo, da mettere insieme con il contributo di esperti e consulenti. Una spaccatura netta, i cui effetti si sono visti immediatamente: all’appuntamento di Natale, un concerto di grande significato per la Fondazione, la sigla degli orchestrali ha voluto rompere la precaria situazione di pace sindacale festiva per cancellare con lo sciopero il turno B. Alle altre sigle una semplice comunicazione, in più la palese violazione - secondo alcune interpretazioni - del contratto, che stabilisce un preavviso di almeno ventiquattr’ore per le astensioni dal lavoro, in modo che la direzione del teatro possa almeno informare gli abbonati. Compito comunque difficile in via Sant’Alenixedda, dove il rapporto stretto e produttivo tra i fedelissimi del teatro e il botteghino è stato bruscamente interrotto con il licenziamento degli operatori addetti alla biglietteria: il risultato di questa trovata è sotto gli occhi di tutti.
La fine del 2011 va comunque in archivio con un carico di incognite piuttosto preoccupante. L’organo amministrativo non potrà riunirsi prima dell’11 gennaio per esaminare il piano industriale firmato da Di Benedetto ed è impossibile nascondere che dai risultati di quest’esame dipende anche la posizione del sovrintendente. La scelta stessa adottata dal sindaco di affidare ai rappresentanti dei 230 lavoratori del teatro un piano di rilancio alternativo la dice lunga sul peso che i vertici della Fondazione hanno attribuito al «libro dei sogni» presentato un mese fa al Cda e ai sindacati. Per quanto, a difesa del sovrintendente, va ricordata l’esistenza di un debito patrimoniale imprecisato ma vicino ai dodici-tredici milioni ereditato dalla gestione di Mauro Meli. Lo stesso Meli che al Regio di Parma ha chiuso il 2011 con perdite di sette milioni e uno stipendio strabiliante, solo ora decurtato dal consiglio di amministrazione.
Sembra di rileggere la storia del teatro lirico di Cagliari, stessi protagonisti, stessi direttori d’orchestra, stessi procuratori e agenzie e stessa voragine finanziaria che mette a rischio la sopravvivenza del teatro. Come dire: la storia non insegna. (m.l)

 

Le scuse della direzione ad abbonati e pubblico

Una serata sostitutiva o rimborso del biglietto




CAGLIARI. Il turno B del concerto di Natale sarà sostituito con un altro appuntamento musicale destinato agli abbonati e a chi aveva acquistato il biglietto per la serata cancellata in seguito allo sciopero del sindacato Libersind, quello degli orchestrali. La direzione comunicherà data e titolo del concerto «con largo preavviso» ma resta il diritto per tutti di chiedere il rimborso del rateo dell’abbonamento o del prezzo del biglietto. Nella nota diffusa appena è stato ufficializzato lo sciopero degli orchestrali la direzione spiega di aver fatto «quanto possibile per avvertire il pubblico nonostante il breve preavviso» e si scusa «per il disagio arrecato». La biglietteria del Lirico sarà aperta da domani.