Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Commercio, acquisti dimezzati

Fonte: La Nuova Sardegna
27 dicembre 2011



Delusi i negozianti: nemmeno Natale ha portato un po’ di respiro



CRISI&FESTE L’assessore comunale Argiolas: crisi devastante ora gli operatori aspettano il risultato dei saldi

CAGLIARI. «Chi pensava che il Natale avrebbe risolto la situazione, credo proprio abbia fatto male i suoi conti», lui guida tranquillo il suo taxi «Napoli», andando piano per risparmiare sulla banzina. Prima era nel commercio, ma la grande distribuzione gli ha fatto cambiare lavoro. «Durante le feste, in genere, c’è molto movimento. Quest’anno ce n’è stato molto poco», precisa.
Poi c’è il forte calo negli acquisti natalizi. «Ora i commercianti attendono i saldi», spiega l’assesore comunale Barbara Argiolas, responsabile delle Attività produttive e del Turismo. E se il 5, giorno di inizio degli sconti, il mercato cittadino non riprenderà un po’ di fiato la situazione continuerà a precipitare. La crisi ha ridotto tutto, anche la capacità di spesa per la cena del 24 e il pranzo del 25. Come affermano i rappresentanti delle associazioni di categoria, anche l’acquisto dei generi alimentari ha subito una flessione sensibile. Il Comune, da parte sua, assieme alla Confcommercio e alla Confesercenti ha promosso «un piano di sostegno allo shopping, ma il problema è la capacità di spesa che sta diminuendo», spiega l’assessore Argiolas. La situazione è critica. Le iniziative legate allo shopping è bene che ci siano, «ma con la crisi che stiamo vivendo, che devasta tutta la Sardegna compresa Cagliari, bisogna essere realisti e impegnarsi in un piano di intervento complessivo e come Giunta ci stiamo lavorando».
Per il qui ed ora, intanto, la crisi continua a mordere. E per i piccoli operatori economici tutto diventa più difficile anche perché le banche hanno stretto la borsa e il credito viene dato solo a chi ha garanzie. Con in più il fatto che il costo del denaro è aumentato: come conseguenza dell’aumento dei tassi di interesse dei Bpt statali. Poi c’è la concorrenza degli ipermercati e il gioco è fatto.
Non è un caso che i centri di aiuto della Caritas siano in continuo movimento per l’aumento delle persone che cercano generi di prima necessità e forme di sussidio per arrivare a fine messe. La povertà sta aumentando e colpisce non solo coloro che non hanno lavoro, ma sempre più spesso, chi ne ha uno precario. E anche le mense «dei poveri» devono fare i conti con le richieste di chi non può permettersi nemmeno un pasto caldo. (r.p.)

 

Gli esercenti chiedono interventi pubblici per arginare la caduta continua

«Strozzati anche dagli ipermercati»




PIERLUIGI CARTA
CAGLIARI. È uno stato di estrema sofferenza, quello in cui versano i commercianti cagliaritani. La contrazione delle vendite e la grave crisi economica pone in emergenza la Confesercenti, che già nel periodo prenatalizio aveva lanciato l’allarme. All’indomani del consuetudinario cenone lo scenario resta sconfortante. Nonostante i dati non siano ancora stati raccolti, si valuta approssimativamente un calo del 50 per cento degli acquisti. «Non si tratta di un fenomeno passeggero - spiega Roberto Bolognese, presidente provinciale Confesercenti - l’attuale crisi economica non è la sola responsabile della sofferenza della categoria». Lo «strapotere di poche multinazionali» che gestiscono i centri commerciali dell’hinterland mette infatti in ginocchio i piccoli commercianti e i negozi del centro, anche quelli storici. «Noi chiediamo all’amministrazione di rivedere la legge sulla liberalizzazione - afferma Roberto Bolognese - soprattutto l’ultima clausola introdotta che prevede l’apertura degli esercizi 24 ore su 24». Grande ressa di acquirenti nei vari Auchan e Carrefour, come nel nuovo polo commerciale che si sta assemblando lungo la statale 131 tra una costellazione di Outlet ed ex depositi. Mentre le strade del centro, senza riscaldamento e senza quelle piccole grandi comodità che invogliano i clienti, si svuotano e subiscono la spietata concorrenza della grande distribuzione. Ormai l’offerta si è ulteriormente dilatata a discapito della domanda e gli acquisti si sono ulteriormente rarefatti rispetto all’anno scorso. «I clienti - continua Bolognese - sono stati dirottati verso i grandi centri grazie all’applicazione di forti sconti più o meno alla luce del sole, che non sono stati contrastati dai controlli come è successo nel centro di Cagliari, dove sono state notificate diverse multe, considerato che durante i 40 giorni prima dei saldi non si possono scontare i prodotti». La moria di esercizi non si arresta e i negozi di abbigliamento, calzature, oggetti per la casa e giocattoli, sono i più colpiti dalla contrazione delle vendite. Bolognese conclude: «Quello che è successo a livello mondiale si ripropone nel capoluogo sardo: abuso di posizione dominante».

 

Il libro ha perso verso l’high tech, ma è sempre richiesto

Reggono le librerie




Le grandi catene librarie la fanno da padrone anche sotto le feste, ma le librerie indipendenti del centro resistono solitarie contro la bufera della crisi e la schiacciante concorrenza della grande industria libraria. Il libro come regalo e diventato quasi un fenomeno di nicchia. E seppure perde terreno rispetto all’High Tech, ha il pregio di essere un regalo meno costoso, più intimo e di sicuro effetto, e così questo mercato ha retto. I clienti, però, anche i più affezionati, si sono fatti attendere sino all’ultimo. Questo Natale si è infatti registrata una concentrazione maggiore negli ultimi giorni, prima del 25. Mentre l’altro anno il pienone è iniziato entro la prima metà del mese di dicembre. Questa volta la folla ha rimandato gli acquisti anche fino al 23 o al 24 mattina.
Per le piccole librerie, la clientela è quella che viene coltivata durante l’intero arco dell’anno. Ciò contribuisce forse ad attutire il crollo degli ultimi mesi. Le grandi catene, invece, possono portare avanti una politica dei prezzi differente; molto spesso, però, pur attirando l’attenzione dei clienti, si tratta di sconti quasi irrilevanti: talvolta di 20 o 40 centesimi. La biografia di Steve Jobs è stato il best seller prêt-à-porter indiscusso di questo Natale. Per la libreria il Bastione uno dei più venduti è stato l’Educazione delle Fanciulle, in coppia con Lo sa il Vento, il libro inchiesta di Maddalena Brunetti e Carlo Porcedda. Che ha registrato il tutto esaurito.
P.C.