Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Il Natale con il coro e l’orchestra

Fonte: Sardegna Quotidiano
22 dicembre 2011

CONCERTO

 

info SUL PODIO C’È SAGRIPANTI Sul podio di coro e orchestra sale il ventottenne direttore Giacomo Sagripanti, che torna al Lirico di Cagliari dopo La Traviata dello scorso giugno.

Dopo le recenti delusioni e qualche disamore causato da spettacoli cancellati e cartelloni inferiori alle aspettative, sotto l’albero il Teatro Lirico di Cagliari ritrova il suo pubblico. Il regalo, che rende meno triste un Natale segnato dal rosso dei bilanci e dalle preoccupazioni dei lavoratori della fondazione, arriva dalla stagione lirica appena conclusa e si mostra bene impacchettato dalla concretezza dei numeri: 50.099 spettatori, tra abbonati e possessori di biglietti, hanno assistito ai cinque titoli in cartellone, suddivisi tra le numerose repliche e le serate fuori abbonamento. Dato che corrisponde a un 95% di posti occupati tra loggione e platea. Ma a leggere le cifre diffuse dal sovrintendente Gennaro Di Benedetto, quasi ogni recita si è avvicinata al tutto esaurito. A centrare il risultato pieno è stata la Carmen andata in scena fino a domenica scorsa, in chiusura di stagione: ben 101,75% è stata la percentuale delle poltrone occupate. Ovvero sold out in tutte le sette serate in calendario. Nella classifica del gradimento segue Madama Butterfly (97,63%), La Traviata (97,44%), il balletto Il lago dei cigni (94,88%) e l’opera di Nino Rota Napoli Milionaria (81,38%), a dimostrazione che il pubblico cagliaritano sa apprezzare anche la danza classica e, nel repertorio lirico, autori e titoli meno consueti. Nel tracciare il bilancio della stagione lirica Di Benedetto gongola e lancia lo zuccherino ai dipendenti dell’ente: «Sono dati che sottolineano il magnifico lavoro svolto da tutte le maestranze nel corso del 2011 e che confermano lo straordinario rapporto del pubblico con il nostro teatro».

IL CONCERTO

E stasera il contestatissimo manager potrà indossare idealmente lo smoking di rigore per celebrare il rinnovato feeling con gli spettatori: il calendario gliene offre l’occasione, giacché alle 20.30 il Lirico si illumina a festa per il Concerto di Natale. Sul podio di coro e orchestra sale il ventottenne Giacomo Sagripanti, che torna a Cagliari dopo La Traviata dello scorso giugno per affrontare un programma insolito e compilato con un tocco di raffinatezza: in apertura si ascolterà la cantata Meeresstille und glückliche Farth (Calma di mare e felice viaggio) per coro e orchestra op. 112 di Beethoven, su testo di Goethe, a fare da remoto pendant all’omonimo e più celebre pezzo sinfonico di Mendelssohn eseguito in un concerto nel novembre scorso. Segue la prima esecuzione assoluta di “Attimo”, madrigale per coro femminile e orchestra, brano commissionato dal Teatro Lirico a Michele Dall ’Ongaro, compositore romano cinquantaquattrenne dalla formazione eclettica, avendo studiato composizione al conservatorio Santa Cecilia sotto la guida di Armando Renzi e Domenico Guaccero, musica elettronica con Franco Evangelisti, teoria e tecnica del canto popolare con Diego Carpitella e perfezionatosi in seguito con Aldo Clementi. Vicino al movimento di Nuova Consonanza che a Roma da quasi mezzo secolo organizza un festival dedicato alla musica contemporanea, Dall’Ongaro ha sempre affiancato la composizione a una vivace attività di pubblicista e divulgatore, non disdegnando la radio e la televisione (collabora da molti anni con la Rai) e la forma della conferenza-spettacolo, spesso affiancato da popolari personalità del mondo letterario come Alessandro Baricco e Stefano Benni. La sua musica viene definita postmoderna, per la fusione e la compresenza di stili e linguaggi diversi. Tra i suoi lavori anche un’opera radiofonica scritta con Michele Serra. Attimo mette in musica una lirica della poetessa polacca Wislawa Szymborska, premio Nobel per la letteratura nel 1996, il cui corpus poetico è stato pubblicato in Italia due anni fa da Adelphi. Conclude il concerto la Sinfonia n. 1 in sol minore di Vasily Kalinnikov, protégé di Cajkovskij, di cui sarebbe forse divenuto un epigono se non fosse scomparso appena trentacinquenne nel 1901. Una pagina sinfonica a forti tinte, pervasa di melodia e romantiche accensioni. A sottrarla a un inesorabile oblio fu Arturo Toscanini che ne fece uno dei suoi cavalli di battaglia in sala da concerto, come testimonia una registrazione dal vivo del 1943 ascoltabile anche su Youtube. Si replica domani alle 19.

Bruno Ghiglieri