Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

La città del futuro che non è mai nata

Fonte: Sardegna Quotidiano
19 dicembre 2011

Flop

 

numeri 15 I milioni di euro della Regione per il Piano che prevedeva i tapis roulant per salire a Castello. 30 I milioni previsti per realizzare il master plan che avrebbe dovuto trasformare Sant ’Elia.

IL BETILE Il museo dell’angloirachena Zaha Hadid era un obiettivo della Giunta regionale guidata da Renato Soru bocciato da quella comunale guidata da Emilio Floris

BOCCIATURE Dai percorsi meccanizzati per raggiungere Castello fino al parcheggio interrato sotto via Roma

ARCHISTAR Dal Palazzetto dello sport al Betile passando per il master plan di Sant’Elia fino ai giardini di Tuvixeddu

di Marcello Zasso marcello. zasso@ sardegnaquotidiano. it

Ecco la nuova Cagliari mai nata. Una passeggiata virtuale per visitare le grandi rivoluzioni mancate, perché mai messe in pratica o bocciate. Tra annunci e progetti, inaugurazioni e retromarce, boutade e archistar. Il freno a tante opere mai realizzate è stato più volte la visione contrapposta di Regione e Comune. Anche quando la Giunta regionale era guidata da Soru e sostenuta da Massimo Zedda e nella giunta comunale di Floris c’era Ugo Cappellacci.

LA NUOVA CITTÀ CHE NON C’È La scusa per un giro per Cagliari può essere quella di una partita di pallacanestro al Palazzetto dello sport di via San Paolo. (Intervento da 6 milioni di euro, il bando di maggio 2010 inizialmente era stato aggiudicato all’Obermeyer Planen, ma l’appalto è stato revocato nel luglio scorso). A pochi passi da lì si può andare a visitare il Campus universitario di viale la Playa (Progetto Paulo Mendes Da Rocha prima approvato e poi bocciato dal Comune nel 2009. Ora ha ricevuto il via libera un altro progetto e l’Ersu realizzerà un campus per gli universitari ). Da lì bastano pochi passi per raggiungere la Marina. Salendo per il largo Carlo Felice si può arrivare fino al parcheggio multipiano di via Cammino Nuovo da dove partono i tapis roulant che, dopo qualche decina di metri, permettono di raggiungere Castello senza il fiatone. Così come capita in altre città arroccate sui monti come Perugia, Orvieto, Cascia e Potenza. (Piano integrato d’area del 2002, con 15 milioni dalla Regione per realizzare il parcheggio di via Cammino Nuovo e i percorsi meccanizzati. Tra polemiche e vincoli, dopo una lunga trafila, nell’ottobre 2010 il Comune ha deciso di lasciar perdere i tapis roulant). Dopo una passeggiata nel quartiere che domina la città si può andare a giocare al casinò di viale Buoncammino. (Una delle azzardate ipotesi, in alternativa alla destinazione museale o alberghiera, ai tempi della giunta Floris sul riutilizzo del carcere ormai prossimo alla chiusura). A quel punto si può proseguire fino a raggiungere i particolari giardini del parco di Tuvixeddu. Dove, a pochi passi dalle abitazioni costruite sulla sommità e sul versante che si collega a Tuvumannu (una delle più grandi controversie giudiziarie della storia di Cagliari), si può attraversare il fiume di papaveri lungo il canyon, il teatro a scomparsa, il giardino verticale dei ficus, il cinema sotterraneo, il telescopio pubblico, il museo della Cagliari sotterranea e il giardino romantico di Villa Mulas. (Progetto Gilles Clement, proposto da Soru e finanziato dal Banco di Sardegna nel 2007).

GRANDI PROGETTI SEPOLTI Un’iniziativa presentata a suo tempo nella recuperata e restituita alla città ex Manifattura tabacchi, tra viale Regina Margherita e via XX Settembre. (Dopo anni di costoso abbandono, aperture in grande stile e nuove chiusure, sono partiti i lavori per realizzare la “Fabbrica della creatività”). Dopo aver fatto un po’ di shopping per il centro si possono lasciare le buste con gli acquisti nell’auto parcheggiata nel parcheggio interrato di via Roma. (Il grande sogno del sindaco Floris, cominciato nel 2006 e spazzato via dal suo successore nell’a g osto di quest’anno). Da lì si raggiunge il Molo Ichnusa e si costeggia il mare grazie alla lunga passeggiata che arriva fino a Sant’Elia. (Nel 2006 era stato inaugurato in pompa magna il collegamento dal Molo Ichnusa a Su Siccu, ma in mezzo c’è il blocco dei militari e la parte che costeggia viale Colombo ora è in totale abbandono). Alla sinistra dello stadio restaurato si possono ammirare aree verdi e nuove abitazioni, che ospitano anche uffici. Continuando lungo la costa si raggiunge il celebre Betile, l’av ve n i r i st ico Museo mediterraneo dell’arte nuragica e dell’arte contemporanea. (L’ardito progetto di Zaha Hadid tanto caro alla giunta Soru fu stroncato dal Comune nel 2008). Dopo una boccata di cultura si può andare a fare shopping nella zona commerciale del portici di piazza Lao SIlesu e via Schiavazzi. (Il grande Master plan di Rem Koolhaas, con un intervento iniziale di 30 milioni di euro, avrebbe dovuto trasformare il quartiere sul mare