Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

La prostituzione al bando

Fonte: La Nuova Sardegna
17 settembre 2008

MERCOLEDÌ, 17 SETTEMBRE 2008

Pagina 1 - Cagliari



An sollecita un’ordinanza per liberare le strade



«Roma è un esempio: vanno perseguiti anche i clienti»

SABRINA ZEDDA

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CAGLIARI. Un’ordinanza del sindaco per liberare le strade dalle lucciole e scoraggiare al contempo la tratta e lo sfruttamento della prostituzione. Il gruppo consiliare in Comune di Alleanza nazionale lo chiede dopo l’approvazione da parte del Governo del disegno di legge contro la mercificazione del sesso, e sollecita Emilio Floris a seguire le orme di altri i sindaci. In una mozione firmata dal capogruppo Alessandro Serra e da Francesco Fiori, An chiede al sindaco di ‹‹porre in essere provvedimenti finalizzati a eliminare la prostituzione dalle vie della città, prevedendo misure di assistenza sociale a chi esercita tale attività››.
‹‹Dopo cinquant’anni, la scorsa settimana la politica è ritornata a fare qualcosa di concreto per contrastare la prostituzione - dice Alessandro Serra - Ora però il provvedimento dovrà passare al vaglio del Parlamento e ci vorrà tempo, mentre a livello locale gli amministratori potrebbero da subito far qualcosa››. L’esempio arriva proprio da un leader di An: il sindaco di Roma Alemanno, che ha voluto cogliere subito lo spirito del decreto, con un’ordinanza che prevede multe severe non solo per chi esercita la prostituzione, in vie o aree pubbliche, ma anche per i clienti delle prostitute.
A Cagliari, dice Alessandro Serra, ci sono tutte le condizioni perchè possa essere fatto lo stesso. Così, anche se, ammette il capogruppo di An, ‹‹Cagliari, che pure è una città in evoluzione, una realtà a metà strada tra la città e la metropoli, non è un luogo violento›› ma bisogna evitare che, come dice il rappresentante di Azione giovani, Salvatore Deidda, che ‹‹si ripetano scene già viste in molte città d’Europa››. Un modo per dire che se da noi il fenomeno non ha certamente la stessa portata di città come Roma, è comunque necessario intervenire in quelle zone (viale Trieste o via Simeto) dove le famiglie non vivono più tranquille alla sera. In che modo? ‹‹Con un’ordinanza che introduca sanzioni per scoraggiare il fenomeno - ribadisce Serra - che però dovrebbe anche prevedere un intervento dei servizi sociali in tutti quei casi in cui la prostituta è costretta a vendersi perchè schiavizzata o minacciata››.
Come dire: arginare il fenomeno sì, ma anche dare ‹‹una chance di una vita diversa›› alle donne che finiscono nel tunnel. Un concetto ribadito anche da Danila Meloni, rappresentante di An nella commissione Pari opportunità, che più volte ha ascoltato le testimonianze di ragazze sole al mondo ‹‹costrette a subire di tutto››. In che modo però il sindaco potrebbe muoversi? Anche su questo An ha la risposta: vietando, ad esempio, la fermata delle auto in aree in cui ci potrebbe essere pericolo di incidenti, o comunque in cui il fenomeno ha radici. ‹‹Gli strumenti per mettere più polizia in strada ci sono››, osserva Serra. Sarà così? Qualche dubbio è lecito, soprattutto se si leggono le ultime righe del disegno di legge, secondo cui, ‹‹le amministrazioni provvedono con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente››.