Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

La Rai non si ferma

Fonte: L'Unione Sarda
17 settembre 2008


Bella Cagliari ed esemplare la cura nell'organizzazione e nell'allestimento del Prix Italia. Claudio Petruccioli parla dal terminal dei croceristi, centrale operativa della manifestazione, e invita a guardare il Golfo degli Angeli dove si sente un po' di casa, «visto che in questa città ho trascorso i primi due anni della mia vita. E se la guerra, purtroppo, non ci avesse costretto a spostarci sarei ancora qui. Il che non mi dispiacerebbe per niente». Lodi all'organizzazione, dichiarazioni d'amore e amarcord cagliaritani durano poco. La conferenza stampa, va oltre i previsti pochi minuti e per il presidente delle Rai diventa l'occasione per un bilancio dei suoi tre anni alla guida dell'azienda, per ricordare, a chi ne dubitasse, che si sente nella pienezza dei poteri nonostante il suo mandato sia scaduto il 24 giugno e, soprattutto, per ribadire che né lui né il consiglio di amministrazione staranno in stand by in attesa della scelta del nuovo vertice. Nessuna intenzione, quindi, di congelare l'accordo con Sky sui diritti per Mondiali di calcio e Olimpiadi che oggi sarà all'esame del Cda che potrebbe approvarlo. Altrettanto vale per le nomine, a partire da quella per la direzione di Rai Uno, vacante dopo il passaggio di Del Noce alla guida della fiction, per il Festival di Sanremo (trattativa ancora aperta con il Comune e incarico a Bonolis per ora informale) e per tutte le decisioni ritenute fondamentali per il bene dell'azienda. A Gasparri e a tutti coloro che invitano lui e i consiglieri a rinviare le scelte in attesa dei successori, replica citando la legge che non pone limiti e l'esigenza prevalente di non compromettere accordi determinanti. «Si rinvia quando è possibile, altrimenti bisogna procedere per non provocare danni irrimediabili»
Giunto in Sardegna per l'apertura ufficiale, il numero uno della Rai sottolinea ovviamente il valore della manifestazione: «Questo è il sessantesimo Prix Italia e si colloca a metà tra la celebrazione degli ottant'anni della radio e dei cinquanta della televisione. Sarei stato contento se il rinnovamento della dirigenza fosse stato già fatto, tranne che per questa eccezione: sono felice di poter concludere il mio triennio qui a Cagliari». Città non scelta a caso ma per, diciamo così, premiare la disponibilità dei sardi alla sperimentazione delle nuove tecnologie: dal 15 ottobre nell'Isola parte il digitale terrestre e la tivù analogica diventerà un ricordo. «Siano alla vigilia di quella che ritengo una grande opportunità per la Sardegna».
A poche ore dalla riunione della Commissione parlamentare di vigilanza, l'interesse si concentra però sulla situazione della Rai e sulla difficoltà a trovare un accordo che consenta il cambio al timone. «Noi amministratori - spiega Petruccioli - dobbiamo rispondere di quello che facciamo nel nostro ruolo e non d'altro. Con la chiusura del bilancio, il nostro mandato triennale è scaduto e la legge dice che restiamo in carica fino all'insediamento del nuovo consiglio di amministrazione». Ovvero, non è affar suo quel che la politica non riesce a fare. Viceversa, stende un rapido bilancio del mandato. «Dal punto di vista tecnologico, passi in avanti se ne sono fatti ma sicuramente dobbiamo accelerare il ritmo». Velocità e risultati sono anche un problema di risorse, come ricorda osservando che «all'impegno del digitale terrestre esteso a tutto il Paese un'azienda come la Rai non può sopperire solo con forme di risparmio e autofinanziamento. Comunque stiamo lavorando». A proposito di questioni finanziarie si dice «abbastanza soddisfatto» per la chiusura del bilancio 2007 in sostanziale pareggio e dell'ulteriore miglioramento registrato con la semestrale di quest'anno. Il che non esclude ulteriori risparmi sui costi e la ricerca di ulteriori ricavi. Infine la qualità di quel che va in onda. «Il traguardo ideale non si raggiunge mai, ma dobbiamo lavorare per un miglioramento percepibile della nostra offerta, anche perché la concorrenza e la fedeltà del pubblico bisogna riconquistarsela giorno per giorno».
Parla al passato, Petruccioli, ritenendo, pare di capire, improbabile una conferma, soprattutto dopo che perfino Veltroni, leader del suo partito, ha detto chiaro e tondo che è tempo di cambiare. A chi gli chiede se ha dato comunque la sua disponibilità per un eventuale secondo incarico risponde senza tentennamenti: «Non mi è stata chiesta nessuna disponibilità e quando non ti chiedono le cose non puoi rispondere». Poi, pausa di riflessione, e una caustica battuta riferita chiaramente a Walter Veltroni. «Se permettete, l'unico che deve chiedere la disponibilità, che ha il potere di proposta, è l'azionista».
Questione di giorni, settimane o mesi, ma i tempi supplementari prima o poi finiranno. «Sono contento di questa esperienza e, se tiro le somme, questi tre anni hanno migliorato la mia vita. Ho conosciuto bene la Rai e invito a non sottovalutarla e, soprattutto, a non disprezzarla perché il suo agglomerato umano, in questi tempi che non presentano tante eccellenze, va sicuramente collocato al di sopra della media nazionale».
STEFANO LENZA

17/09/2008