Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Spiagge, concessioni fino al 2015

Fonte: L'Unione Sarda
9 dicembre 2011

Stop alla procedura d'infrazione Ue. Bertolotti (balneari): «Finalmente un po' di respiro»
 

Approvata la legge comunitaria 2010. Nuove regole in arrivo
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Delega al Governo perché entro 15 mesi decida linee e traiettorie per riordinare le norme sulle concessioni degli arenili. Fino ad allora, stop a ogni nuovo affidamento. È scritto, nero su bianco, nella legge comunitaria 2010 appena varata. Un nuovo punto di partenza, che in Sardegna chiama in causa ben 900 aziende balneari, per un totale di circa 3 mila addetti (di cui i due terzi sono stagionali). Mentre gli occhi erano puntati sulla maximanovra che il Governo Monti si apprestava a presentare, il Senato ha approvato l'ultima versione della Comunitaria 2010, già approvata dalla Camera.
 

PROCEDURA INFRAZIONE Legge che, adeguandosi alle direttive europee, manda definitivamente in soffitta il cosiddetto rinnovo automatico delle concessioni che tanti guai procurò all'Italia. Secondo i principi europei infatti, le concessioni devono andare a gara e siccome quella misura neutralizzava il principio, l'Italia finì nel mirino dell'Europa. Il “nuovo corso” consente quindi l'archiviazione della procedura d'infrazione della Ue nei confronti dello Stato italiano. Un importante passo avanti che mette ordine nella (spinosa) questione dei diritti di usufrutto delle spiagge, che non più di qualche mese fa (con la politica economica in mano a Tremonti) finì per creare non pochi grattacapi al Governo Berlusconi.
 

BERTOLOTTI (BALNEARI) «Ora nessuno ci tocchi il 2015», commenta Alberto Bertolotti, coordinatore regionale del sindacato italiano balneari (Sib Confcommercio). Che definisce l'approvazione della legge comunitaria 2010 come «il momento più atteso» perché, spiega Bertolotti, «la procedura di infrazione sarà conclusa entro metà gennaio e quindi la proroga delle concessioni al 2015 non sarà più messa in discussione dagli organi della giustizia amministrativa italiani, il Tar di Cagliari e quello di Lecce».
 

IL DECRETO Spetterà ora al Governo varare un decreto legislativo stabilendo limiti minimi e massimi di durata per tutelare gli investitori e individuando modalità per la riscossione e per la suddivisione dei proventi derivanti dai canoni tra comuni, province e regioni. Nuovo limite che, spiega il rappresentante dei balneari sardi, «per noi dovrà essere commisurato agli investimenti delle aziende, fatti per dare un servizio di qualità». Ma siccome le nuove norme andranno a regime dopo il 2015, ora nessuno potrà più toccare quel limite temporale.
Tra le disposizioni contenute nella legge comunitaria è infatti previsto, oltre all'equo indennizzo come valore commerciale dell'azienda, la sospensione di ogni procedimento di nuovo affidamento fino a che non sarà approvato il decreto. Che il Governo dovrà emanare entro i primi mesi del 2013.
Emanuela Zoncu