Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

La polemica tra i baretti «Nessun chiosco era in regola»

Fonte: Sardegna Quotidiano
5 dicembre 2011

Poetto

 

IL CONSORZIO Anche le strutture superstiti hanno chiuso i battenti tra le polemiche. La Poetto Service non ci sta: «Non è vero che gli abusivi hanno fatto chiudere gli onesti»

«Al Poetto siamo tutti sulla stessa barca, nessuno escluso», Sergio Mascia, presidente della Poetto Services non ci sta a dividere i chioschi tra buoni e cattivi. I baretti superstiti hanno chiuso i battenti nei giorni scorsi, una decisione del Comune che ha scatenato polemiche. Ma Mascia ribatte che l’illegalità dei chioschi era universale e gli ultimi gestori che hanno dovuto chiudere non sono i “buoni”. La maggior parte dei chioschi è stata rasa al suolo, tra questi quelli del Consorzio che presiede Mascia, mentre per i superstiti è arrivata la decisione del Comune. La Giunta aveva anticipato che dopo aver attuato l’ordinanza di demolizione avrebbe cercato ogni strada possibile per rimettere la spiaggia sullo stesso piano: in pratica, chiudere tutti i chioschi in attesa di riscrivere le regole del Poetto. Il Comune ha deciso di non chiedere deroghe al termine della stagione estiva fissato dalla Regione e tutti i baretti sono così stati costretti a chiudere.

TRA ABUSIVI E VIRTUOSI «A leggere qualche curioso cartello di protesta e qualche commento giornalistico dello stesso tenore c’è da rimanere sconcertati - commenta Sergio Mascia - troviamo assurdo e inaccettabile che qualcuno, talvolta con scarso senso del ridicolo, continui ad accreditare l’idea che al Poetto il gruppo degli “abusivi” abbia costretto, con l’appoggio di un compiacente Comune di Cagliari, il gruppo dei “virtuosi” a chiudere ingiustamente le attività superstiti, perfettamente in regola». Nel 2009 era arrivata l’ordinanza che imponeva la demolizione della maggior parte dei chioschi, ma non riguardava tutti. Altri baretti hanno passato indenni l’arrivo delle ruspe tra autorizzazioni e ricorsi, ma ora il Poetto è chiuso per tutti. Nonostante l’inter - minabile estate la spiaggia è ufficialmente in letargo. E se da una parte gli ultimi costretti a chiudere si lamentano per le colpe dei chioschi abbattuti, i baretti che non esistono più replicano alle accuse. «La differenza, più che tra abusivi e regolari, andrebbe fatta tra chi ha onestamente preso atto di una situazione purtroppo non più in linea con le regole e si è rimboccato le maniche per contribuire a risolverla, in un costante e proficuo dialogo con le istituzioni, e chi continua a negare l’evidenza sperando che in qualche modo “passi la nottata”, nel frattempo accreditandosi come vittima di chissà quali ingiustizie ». Contro la chiusura forzata del Poetto, al fianco dei concessionari travolti dalla decisione del Comune, si sono schierati il Pdl e il sindacato dei balneari. Ma secondo la Poetto Services l’assenza del Pul appiattisce le differenze e manda tutti i cocnessionari dalla parte del torto.

L’ASSENZA DEL PUL «Nessuno dei chioschi era più o meno in regola degli altri. Per tutti, nessuno escluso, fino all’approvazione del piano di utilizzo del litorale sono realizzabili solo strutture leggere e amovibili diverse da quelle mantenute fino ad oggi - commenta Sergio Mascia - e proprio a qualcuno tra i più accaniti sostenitori di questa grottesca “rivolta degli onesti”, a proposito del rispetto delle regole e dei vantaggi ricavati dalla loro inosservanza, bisognerebbe ricordare che finora - e proficuamente - ha esercitato la sua attività sulla base di concessioni edilizie che lo stesso Comune di Cagliari, revocandole, ha poi riconosciuto essere totalmente illegittime »

. M.Z.