Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

I depuratori rischiano il collasso

Fonte: Sardegna Quotidiano
5 dicembre 2011

ACQUE SPORCHE

 

LA PROTESTA I lavoratori delle ditte esterne sono in agitazione perché non ricevono gli stipendi. Negli impianti del Cagliaritano e del Sulcis Iglesiente si va verso l’emergenza ambientale

La protesta prolungata dei lavoratori delle ditte esterne, da mesi senza stipendio, rischia di mandare in tilt il sistema di depurazione del sud Sardegna. Negli impianti della provincia di Cagliari (capoluogo escluso) e del Sulcis- Iglesiente si va verso una vera e propria emergenza ambientale.

SITUAZIONE CRITICA Da settimane nei depuratori gestiti dalla società Opere Pubbliche, non si vede un operaio delle ditte esterne, così Abbanoa per poter tenere in funzione gli impianti ha organizzato delle squadre di intervento con circa sessanta dipendenti. Queste squadre effettuano i controlli sui depuratori per verificare che tutto proceda per il meglio, e sono pronte a intervenire in caso di situazioni gravi. Il problema è che mancando i gestori che tengono sotto controllo e fanno marciare gli impianti 24 ore su 24, con le normali manutenzioni e con la guida di tutte le procedure e di tutti i processi industriali, i depuratori rischiano di andare in blocco o perlomeno di non riuscire a smaltire i fanghi prodotti. E se i depuratori smettono di funzionare a dovere, si innesca una bomba ecologica difficile da disinnescare.

SOLUZIONE DRASTICA Se i dipendenti della società Opere pubbliche non dovessero rientrare al lavoro entro pochi giorni, Abbanoa potrebbe ricorrere a una soluzione estrema per riportare la situazione alla normalità e garantire il funzionamento di un servizio essenziale: la società potrebbe rescindere gli accordi con la Opere pubbliche e affidare la gestione degli impianti a un’altra ditta. Una pista che Abbanoa ha già percorso in passato, e che potrebbe adottare anche adesso, proprio per evitare il collasso dei depuratori e prevenire un disastro ambientale. Il problema riguarda tutti i depuratori della provincia di Cagliari, gli impianti di Carbonia e di Iglesias. È al IMPIANTI I depuratori del sud Sardegna rischiano di andare in tilt scatenando una vera e propria emergenza ambientale riparo da rischi il depuratore di Is Arenas, che è al servizio di Cagliari e dintorni, raccogliendo i reflui di una popolazione totale di circa 400 mila persone, e non è gestito da Opere Pubbliche.

IL DEBITO A innescare la protesta dei dipendenti delle ditte esterne è la mancanza di soldi. Succede che Abbanoa per carenza di liquidità di cassa non ha effettuato tutti i pagamenti alla Opere pubbliche. E senza incassare quei pagamenti Opere pubbliche non è in grado di erogare gli stipendi ai suoi dipendenti. A fronte di 2 milioni di euro di fatture, Abbanoa ha proposto a Opere pubbliche il pagamento di 275 mila euro in rate da 55 mila euro ogni 15 giorni, a partire dal 31 ottobre e fino al 31 dicembre. Oltre quella data Abbanoa non è in grado di fare programmi sui pagamenti. Molto dipenderà dalla capitalizzazione che i soci dovrebbero deliberare nell’a ssemblea del 14 dicembre. Servono 150 milioni di euro per far andare avanti la baracca, ma su questa cifra si è scatenata una bataglia politica fra la Regione e i Comuni.

V.G.