I sostituti dei titolari di licenza scrivono al Comune




CAGLIARI. I tassisti coadiuvanti familiari hanno un pacchetto di richieste per il Comune. La loro è una categoria trascurata. E per questo in un promemoria raccontano la storia di una città che non mette in condizione di lavorare chi si muove di notte per trasportare i clienti.
I coadiuvanti familiari sono in sostanza i sostituti autorizzati per legge dei titolari della licenza di taxi quando questi non lavorano. Abituati a lavorare davvero negli spazi lasciati dai titolari, alcuni di loro raccontano di aver coperto servizi notturni anche per sei notti consecutive, di aver accettato di lavorare senza poter utilizzare gli apparati di segreteria telefonica riducendosi, pertando, a trovare clienti soltanto nelle piazzole di sosta dove spesso le centraline non funzionano. Un gruppetto di coadiuvanti ha cercato un contatto col Comune: la loro è una figura riconosciuta, hanno necessità di lavorare ma senza per questo dover rinunciare a una vita appena normale. Di recente è stato istituito il trasferimento di chiamata notturna direttamente alla macchina libera più vicina al cliente, ma questo sembra funzionare piuttosto male perché impegna troppo a lungo le linee telefoniche anche se le auto sono tutte libere. Cosa chiede la categoria dei coadiuvanti familiari? «Al Comune - scrivono in una nota cinque di loro - chiediamo che venga istituito il numero unico per i telefoni nei posteggi con sistema wi-fi: abbiamo avuto dei contatti con l’assessore alla Viabilità e al Traffico più di un mese fa ma ancora non abbiamo ottenuto risposta. Questo sistema permetterebbe all’utenza di poter risparmiare nella chiamata senza inutili attese e parlare direttamente con il tassista e inoltre - scrivono ancora i tassisti supplenti - e inoltre renderebbe i telefoni inattaccabili dai vandali, consentendo un enorme risparmio nella manutenzione da parte del Comune».