Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Poetto, decisione giusta»

Fonte: L'Unione Sarda
5 dicembre 2011

Dopo la chiusura dei chioschi, il presidente del consorzio respinge le accuse
 

Sergio Mascia: pressioni sulla Giunta? Assurdo
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Dal primo dicembre, cioè da quando tutti e cinque i chioschi superstiti hanno chiuso i battenti per rispettare la delibera della Giunta comunale, i gestori hanno appeso all'ingresso dei loro baretti un cartello: «Chiuso per equità». Un avviso che suona come un'accusa, neanche troppo velata, nei confronti del consorzio Poetto services (a cui appartengono i concessionari che hanno demolito gli stabilimentini ), che secondo voci incontrollate avrebbe fatto pressioni sul Comune per far chiudere la stagione al 31 ottobre e «non dover procedere all'estensione della stagione balneare», come dice la delibera.
Il presidente del consorzio Sergio Mascia si dice «sconcertato» e rinnega qualsiasi ricostruzione di questo tipo: «Troviamo assurdo e inaccettabile che qualcuno, talvolta con scarso senso del ridicolo, continui ad accreditare l'idea che al Poetto il gruppo degli “abusivi” abbia costretto - con l'appoggio di un compiacente Comune - il gruppo dei “virtuosi” a chiudere ingiustamente le attività superstiti, perfettamente in regola». Invece secondo Mascia «la verità è che al Poetto siamo tutti sulla stessa barca, nessuno escluso. E la differenza, più che tra abusivi e regolari, andrebbe fatta tra chi ha onestamente preso atto di una situazione purtroppo non più in linea con le regole e si è rimboccato le maniche per contribuire a risolverla, in un costante e proficuo dialogo con le istituzioni, e chi continua a negare l'evidenza sperando che in qualche modo “passi la nottata”, nel frattempo accreditandosi come vittima di chissà quali ingiustizie».
I chioschi ancora in piedi sul litorale non sono stati demoliti per diversi motivi: qualcuno ha una regolare concessione edilizia, mentre altri gestori hanno scelto la strada del ricorso al Tar e riusciranno a rimandare l'abbattimento delle strutture almeno fino alla sentenza. Però secondo Mascia, tutti gli imprenditori del litorale sono sulla stessa barca: «Di fronte a queste ennesime deformazioni strumentali della realtà conviene ribadirlo una volta per tutte: nessuno dei chioschi era più o meno in regola degli altri. Per tutti, nessuno escluso, fino all'approvazione del Piano di utilizzo dei litorali sono realizzabili solo strutture leggere e amovibili diverse da quelle mantenute fino ad oggi. E proprio a qualcuno tra i più accaniti sostenitori di questa grottesca “rivolta degli onesti”, a proposito del rispetto delle regole e dei vantaggi ricavati dalla loro inosservanza, bisognerebbe ricordare che finora - e proficuamente - ha esercitato la sua attività sulla base di concessioni edilizie che lo stesso Comune, revocandole, ha poi riconosciuto essere totalmente illegittime. Si rimbocchi quindi le maniche, lasci perdere le strumentalizzazioni e lavori come noi per un Poetto migliore e per una nuova stagione di regole certe, trasparenti e valide per tutti».

(m. r.)