Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Patrimonio fuori controllo «Non sappiamo cosa è nostro»

Fonte: Sardegna Quotidiano
30 novembre 2011

Area

 

IL VERBALE Il cda dell’azienda regionale per l’edilizia abitativa ammette: sconosciuti valore, condizioni e quantità dei beni in nostro possesso. «Non rispettati i criteri di economicità»

 Il Cda di Area si boccia da solo. L’Azienda regionale per l’edilizia abitativa, nata con una legge regionale del 2006 per sostituire gli Istituti autonomi case popolari, possiede il più grande patrimonio immobiliare dell’Isola, ma non sa esattamente quanti siano, in quali condizioni si trovino, se e con quale canone siano affittate le sue proprietà. Ad ammettere la disorganizzazione dell’ente è lo stesso consiglio d’amministrazione, che in una delle ultime riunioni, il 18 ottobre, ha certificato l’ignoranza dei gestori sulle reali condizioni delle proprietà aziendali, con riferimento particolare agli “immobili commerciali a uso non abitativo”: «Gli immobili commerciali rappresentano per Area una componente importante del patrimonio e offrono un contributo significativo al Bilancio dell’Azienda. Variamente situati sul territorio regionale, sono locati ad aziende, esercizi commerciali, soggetti privati sulla base di canoni che dovrebbero essere determinati sui corrispondenti valori del mercato», è scritto nel resoconto della riunione del Cda. «Peraltro, si stenta ad avere una precisa e puntuale elencazione di detti immobili e della loro attuale condizione, mentre in più occasioni il Cda ha dovuto prendere atto di situazioni di morosità anche di lungo periodo», continua il documento. Quindi sono gli stessi consiglieri ad ammettere le falle dell’azienda: «È plausibile pertanto ritenere che una parte del patrimonio dell’Azienda, allo stato attuale, non risulti gestita sulla base di quei criteri di economicità, di efficienza e di qualità che il Consiglio ha l’obbligo di tutelare». L’autocritica continua: «Questione tanto più urgente quando, anche in relazione della generale situazione economica del Paese e della Regione Sardegna, Area vedrà assottigliarsi il finanziamento pubblico e dovrà di conseguenza fare maggiormente ricorso alle proprie risorse economiche e finanziarie per far fronte ai propri obiettivi istituzionali ». Per far fronte a questa situazione imbarazzante, il Cda propone delle contromosse a breve, medio e lungo termine. I vertici dell’azienda regionale, presieduta da Giorgio Sangiorgi, propongono come strategia immediata, in cinque punti: effettuare una ricognizione di tutti gli immobili commerciali di proprietà dell’azienda, realizzando una scheda che ne riassuma le principali caratteristiche; descrivere, per ciascuno degli stessi, la situazione locativa, le condizioni contrattuali e le relative scadenze; trasmettere all’Ufficio legale tutte le situazioni di morosità superiori ai tre mesi perché proceda all’azione di recupero e alla disdetta della locazione; definire un contratto standard da applicare su tutto il territorio regionale, precisandone caratteristiche e modalità operative; implementare un database di questi immobili. Il Cda prova a programmare anche una tattica a medio termine rendere efficiente l’orga - nizzazione aziendale. Il piano prevede una valutazione costante dei canoni in relazione ai prezzi di mercato, e un’analisi continua degli immobili che sarebbe più conveniente mettere in vendita piuttosto che tenerli affittati. Tutte queste azioni andranno monitorate con cadenza trimestrale, per fare in modo che il Cda non debba più auto bocciarsi.

Vincenzo Garofalo