Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Sport Non solo stadio, impianti a pezzi

Fonte: Sardegna Quotidiano
28 novembre 2011

COMUNE Sfumata l’ipotesi di realizzare il nuovo palazzetto forse sarà recuperato quello di via Rockefeller. Ma altre strutture necessitano di interventi. E i tornei di nuoto emigrano a Nuoro

Un nuovo stadio per il Cagliari, in grado di ospitare al meglio la serie A: al centro delle cronache c'è sempre la nuova arena per il pallone. Ma Cagliari non è soltanto una città di appassionati di calcio. Lo ha dimostrato l'attenzione suscitata, negli anni scorsi, dall'arrivo nel capoluogo delle nazionali di basket e pallavolo, ad esempio. Le strutture cittadine, però, spesso si sono dimostrate non all'altezza. I problemi non mancano e l'amministrazione, per risolverli, vuole puntare sulla riqualificazione dell'esistente.

IL FUTURO DEL PALAZZETTO Ogni volta che il pubblico affolla il palazzetto di via Rockefeller, ci si rende conto di quanto l'impianto sia datato. Per questo la precedente amministrazione aveva deciso per la costruzione, in via San Paolo, di una nuova struttura al passo coi tempi, finanziata in parte con soldi regionali. Il nuovo palazzetto doveva essere pronto in tempo per ospitare i mondiali di volley del 2014: un traguardo che sembra ormai fuori portata. Ad aprile la stessa amministrazione Floris ha annullato l'aggiudicazione dell'appalto per la progettazione esecutiva della struttura, ora la nuova giunta Zedda dovrà decidere il da farsi. L'assessore allo Sport, Enrica Puggioni, non esclude la realizzazione del nuovo palazzetto, ma «per il momento – sostiene –, non è una priorità. Il primo obiettivo è il pieno recupero del PalaRockefeller, degli impianti lì attorno e di tutti i centri sportivi disseminati nei diversi quartieri».

GLI ALTRI IMPIANTI La città ha numerose strutture sportive, all'aperto e al chiuso, che sono in situazione precaria o addirittura di degrado e abbandono (un esempio su tutti il campo da basket di via Castiglione, con un fondo irregolare e i canestri divelti). «Ci sono molte strutture in condizioni “non dignitose'” – conferma la Puggioni –. Vogliamo metterle a posto e valorizzarle attraverso nuovi modelli di gestione che sono allo studio. Partiremo dai quartieri dove è più alto il rischio esclusione sociale».

LA PISCINA DI TERRAMAINI Per tanti impianti da recuperare da zero, ce n'è uno che è tra i più belli della Sardegna, ma il cui utilizzo resta difficile per gli alti costi di gestione. Nella piscina di Terramaini, inaugurata nel maggio 2006, pagata circa 5 milioni di euro e dotata di un costoso impianto di riscaldamento a gas, non si potranno svolgere i campionati provinciali giovanili. La federazione Nuoto ha deciso di spostarli: «La cifra chiesta è stata troppo alta per le nostre casse – dice Paolo Pettinau, presidente della Federnuoto sarda –. Andremo a Nuoro, unica altra piscina disponibile, che ci ha offerto l'uso gratuito e messo a disposizione il medico». La decisione ha sollevato qualche polemica, ma è comunque emblematica: «Ci siamo attivati per ottenere i finanziamenti per la riqualificazione energetica, sapremo qualcosa nel prossimo mese», spiega la Puggioni. Michele Salis