Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

«Anche La Regione entri in campo per lo stadio»

Fonte: Sardegna Quotidiano
23 novembre 2011

Sant’Elia

 

COMUNE Mozione di Chessa e Casu: il Cagliari non deve lasciare la città, ma apriamo l’impianto anche agli show

«Lo stadio del Cagliari deve restare a Sant’Elia, tanto a Elmas non si può e non si deve costruire». È il pensiero comune di Psd’Az e Udc nella mozione presentata da Giovanni Chessa e Paolo Casu, che considerano lo stadio e la squadra come un patrimonio che rappresenta l’identità di un’intera Isola: «Per questo con una mozione chiediamo che la questione venga affrontata anche dalla Regione», ha esordito lo scudocrociato Chessa, «l’ex sindaco Floris ha sempre rinviato il problema mentre sosteniamo che Zedda debba avviare un tavolo con Cellino per costruire lo stadio nuovo nella stessa area dove sorge il Sant’Elia, che invece rischia di essere l’ennesima cattedrale nel deserto». Durante l’incontro sono state proiettate le immagini di esempi simili a quello cagliaritano, in America, ed è stato dimostrato come si possa attuare lo stesso iter in città. «Del resto, se come dice Cellino la Karalis Arena è già pronta e i blocchi devono essere portati nell’Isola, noi crediamo che si debba realizzare nella zona dei parcheggi accanto allo stadio attuale », ha sottolineato Chessa. Ma la proposta è doppia e abbraccia anche le esigenze delle altre società e degli sport: «Impensabile che una struttura che costa circa 300mila euro ogni anno debba essere usata solo due volte al mese», ha detto Casu, «Si deve puntare a una cittadella sportiva fruibile a tutti, per lo sport e gli spettacoli». Senza rinunciare al business: «Cellino deve portare avanti i progetti commerciali che già anni fa gli sono stati bocciati », ha ammesso Chessa, «Lui deve essere libero di ragionare da privato». E qui il paradosso a sei zeri: «Il Comune doveva percepire un canone mensile di 50mila euro, mentre i costi si aggiravano sui 200 mila. Una perdita doppia pagata con i soldi dei cittadini e dei tifosi», ha rimarcato Casu.

Lazzaro Cadelano