Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

CONSIGLI PER ZEDDA: RIPARTA DAL CENTRO

Fonte: Sardegna Quotidiano
23 novembre 2011

CONSIGLI PER ZEDDA: RIPARTA DAL CENTRO

di Gianfranco Carboni

Molto dello sviluppo futuro della città si gioca nel suo centro storico (Villanova, Castello, Marina, Stampace) e nelle zone di espansione del secondo dopoguerra quali San Benedetto. Darei dei suggerimenti alla Giunta Zedda, un aiutino come si dice nelle trasmissioni altamente culturali. Cagliari si è sviluppata in termini urbanistici disordinatamente senza un disegno di città. In anarchia perché non vi è stata politica urbana e sociale. La movida la notte è nel centro ed i residenti si lamentano del rumore e del decoro. Hanno ragione: non si può chiedere di condividere solo i problemi. Contemporaneamente la desolazione è nella periferia: dal Poetto, al viale Marconi, nei primi tratti delle strade statali dove siamo in presenza di capannoni e strutture commerciali non di immobili ad uso civile. La riqualificazione del Centro storico può cambiare tutto divenendo traino per l’intera cinta daziaria e l’area vasta. Chiediamoci se è solo una questione di Pedonalizzazione e Ztl? Mi pare di no. In tanti indicano come esempio l’attuale situazione commerciale ed il fervore culturale del rione di Marina. Il traffico in città è molto ridotto rispetto al passato escludendo gli ingressi e le uscite per lavoro durante la mattina ed il pomeriggio. Se ha il coraggio l’amministrazione Zedda (proprietaria del 67%) com- Molto dello sviluppo di Cagliari si gioca sui quartieri storici. Ecco alcune proposte per rivitalizzare la città missari il Ctm puntando sul Servizio di Mobilità Pubblica che non può essere un servizio trattato esclusivamente in termini economici. Penso ad una tassa di ingresso delle vetture dei non residenti ad un deterrente all’ingresso delle auto ed al conseguente utilizzo dei mezzi pubblici. Sembra paradossale che “Tempi della città” e più di tempi gli orari dei negozi, dei servizi, delle Ztl siano uno dei motori del futuro. Ma così è. Oggi l’orario dei negozi di vicinato o delle vie commerciali è impensabile sia compreso tra le 9, si chiuda nella pausa pranzo, si riapra alle 17.00 per chiudere alle 20.00. Mi pare più consono che durante la pausa pranzo insieme ai servizi osservino l’orario continuato. Ecco alcune ipotesi. Pass per tutti i residenti nel centro storico senza differenza di rione. Stalli riservati esclusivamente agli stessi. Pensare in prospettiva a Zone a Sosta Limitata, attraversamento libero per tutti e parcheggio esclusivo per i domiciliati. Vi è un problema di compatibilità fra esigenze della “movida” e dei residenti, che non va confuso con l’ordine pubblico e l’e d u ca z i one. Vetri antirumore, buttadentro, responsabilità sull’igiene ed il controllo degli spazi in concessione devono essere compresi nei doveri dei concessionari. È evidente che và chiesto il contributo dei gestori delle concessioni e/o dei commercianti che devono fare la loro parte. Che le associazioni di categoria, i Centri Commerciali Naturali organizzino con i soldi pubblici eventi, saldi, capodanni, sotto le stelle o sopra il sole. Purtroppo sono antistorici. I bilanci non lo consentono. La prospettiva della città è nel turismo con grandi eventi musicali e concerti in spazi adeguati (vedi stadio Sant’Elia) cultura, arte. I dati meteorologici ci permettono una proposta turistica per periodo di dieci se non dodici mesi all’anno. Occorre però evitare lo strozzinaggio o il “colletto” ai clienti. Mi sa che alle prossime elezioni, a maggio, ho commesso un errore: insieme ad altri presenteremo un programma per il governo della Karalis che vorremmo con donne, uomini giovani e vecchi