Il sovrintendente all'Orchestra
Di Benedetto:
Riceviamo e pubblichiamo:
«Gentilissimi, riscontro la vostra lettera aperta e non voglio sottrarmi anzitutto dallo scusarmi per ciò che è capitato relativamente alla prova dell'11 novembre scorso. Si è trattato di una evidente disfunzione organizzativa, unita ad una sottovalutazione del numero dei presenti, per la quale disporremo con maggiore competenza per occasioni simili che dovessero presentarsi. Ho ben presente che l'orchestra tutta ha compreso la situazione che stiamo vivendo in questi mesi, rispondendo con una forte disponibilità del complesso e dei singoli, al momento di grande difficoltà economica in cui si trova il nostro Teatro, rendendosi disponibile a sostenere strenuamente l'attività della Fondazione.
Continuo ad essere convinto, così come ho detto dal mio arrivo in questo Teatro, che portare avanti la programmazione della Fondazione, con regolarità, sia la vera risposta possibile ai momenti di difficoltà, quale quello che stiamo vivendo, ed in questa direzione stiamo lavorando tutti, cercando di superare tutti i problemi che si presentano sul nostro cammino. La soluzione per la nostra economia disastrata è già stata disegnata in accordo con il Comune di Cagliari e la Regione Sardegna. Certo, non ha i tempi veloci entro i quali ciascuno di noi vorrebbe vedere risolta la nostra situazione, ma in questo momento in cui tutti i teatri d'opera italiani stanno vivendo difficoltà mai affrontate prima, la prospettiva di una soluzione è per tutti noi d'importanza vitale. Mi rammarico che la convinzione che soltanto continuando a fare il “nostro” lavoro, superando volta a volta problemi e difficoltà, venga percepita come il mancato rispetto delle persone o come una sottovalutazione delle professionalità e del valore di tutte le persone che tengono in "vita" il nostro teatro. Non è mai stata questa la mia intenzione, né mai potrà esserlo, consapevole come sono che solo con l'apporto collettivo di tutte le professionalità della Fondazione riusciremo a continuare il nostro lavoro, producendo creazioni vive che vengano apprezzate dal nostro pubblico, e a realizzare un progetto artistico che possa darci un respiro di lunga scadenza, continuando a migliorare il nostro livello artistico».
Gennaro Di Benedetto
(Sovrintendente
del Teatro Lirico)