Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Caro Di Benedetto, per gestire un teatro ci vuole sensibilità»

Fonte: L'Unione Sarda
16 novembre 2011

L'Orchestra del Teatro Lirico

 

 Riceviamo e pubblichiamo:
«L'orchestra del Teatro Lirico non è solita esprimere i propri dubbi o le proprie perplessità servendosi di una lettera aperta, fino ad oggi tutti i momenti delicati che hanno coinvolto la suddetta compagine sono stati affrontati prediligendo sempre un rapporto diretto con la dirigenza ritenendo infatti che qualsiasi problematica grande o piccola che sia ha migliori possibilità di essere risolta dialogando con serietà e franchezza fra le parti.
Tutti i professori d'Orchestra hanno da mesi percepito la delicatezza del momento che attraversa il Teatro Lirico di Cagliari e conseguentemente hanno ritenuto di dare un contributo di serenità a tutto l'ambiente non strumentalizzando reali criticità esistenti per indebolire l'operatività della dirigenza.
Questo atteggiamento era originato dalla consapevolezza che fosse necessario dare il giusto tempo e la giusta serenità a chi era chiamato a gestire l'emergenza della Fondazione.
A distanza di otto mesi dall'insediamento del Sovrintendente Di Benedetto, oggi constatiamo che le problematiche del Teatro Lirico non paiono aver trovato una soluzione adeguata.
Lungi da noi volere entrare nel merito dei molteplici aspetti della crisi che il nostro Teatro sta attraversando, questo è un compito che affidiamo alle organizzazioni sindacali, è però necessario che da noi parta un segnale di insofferenza verso una gestione che si caratterizza sempre più su dei binari di totale indifferenza verso le problematiche artistiche e occupazionali dell'intera area artistica.
Non è più accettabile l'inosservanza di istituti contrattuali, così come lo svilimento delle professionalità dell'intera area artistica, così come la mancanza di obiettivi tesi al conseguimento di risultati ambiziosi sia sotto il profilo quantitativo sia sotto il profilo qualitativo. Appare oggi che per chi amministra questa realtà essa stessa non sia composta da trecento persone con ognuna il suo specifico bagaglio di professionalità e di legittime aspettative circa il proprio lavoro, quanto invece da trecento numeri stampati su un badge che nulla abbiano a che vedere con la vita di un Teatro.
Vogliamo concludere questa lettera ricordando al Sovrintendente che gestire un Teatro d'opera non è come amministrare una catena di montaggio, il Teatro ha peculiarità e sensibilità del tutto particolari, il Teatro è un museo vivente dove le opere d'arte non sono oggetti inerti ma sono creazioni vive che nascono ogni volta dall'impegno e dalla professionalità dei suoi dipendenti e per far sì che queste opere d'arte conquistino il pubblico pagante i dipendenti devono essere motivati sotto ogni profilo».
L'Orchestra del Lirico