Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Golden Beach, per ora ruspe ferme

Fonte: L'Unione Sarda
15 novembre 2011

POETTO. Interviene il Tar
 

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Si fermano le ruspe al “Golden Beach”, almeno sino a quando il Comune non emanerà una nuova ordinanza di demolizione.
È stato accolto nella serata di ieri dai giudici del Tar Sardegna il ricorso contro il Comune che avevano presentato gli avvocati Benedetto e Stefano Ballero, incaricati dai gestori chioschetto del Poetto.
I due legali avevano chiesto l'annullamento dell'ordinanza, emanata il 5 ottobre scorso dal dirigente del servizio edilizia privata, appellandosi al fatto che non era stata presa in considerazione una richiesta di accertamento di conformità presentata a suo tempo dalla società.
Secondo il collegio di magistrati presieduto da Francesco Scano (a latere Marco Lensi e Antonio Plaisant) il provvedimento avrebbe «perso effetto a seguito della presentazione della domanda di accertamento di conformità del 15 febbraio 2010».
Rigettata la domanda, secondo quanto si legge nella sentenza depositata ieri, il dirigente avrebbe dovuto quindi adottare una nuova ordinanza di demolizione invece che proseguire con quella già in vigore. «Il dirigente - scrivono i giudici del tribunale amministrativo - dovrà adottare un nuovo provvedimento per reprimere l'abuso edilizio che risulta realizzato senza alcun titolo edilizio e che, peraltro, risulta non conforme alla vigente disciplina urbanistico-edilizia, come accertato col provvedimento di reiezione della domanda di accertamento di conformità».
Annullata l'ordinanza, restano in vigore gli altri atti impugnati, compreso la delibera di Giunta da cui era scaturita. Il Comune è stato, però, condannato a pagare 2000 euro di spese di giudizio a favore della società concessionaria dello spazio, ma la tregua per il chioschetto sopravvissuto alla delibera dell'8 settembre che aveva ordinato di radere al suolo 13 baretti realizzati al Poetto potrebbe non durare a lungo.
Spento il motore, le ruspe restano in agguato in attesa che gli uffici comunali emanino la nuova ordinanza.
Francesco Pinna