Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

I laboratori dove nacque la formula dell'Unità d'Italia

Fonte: L'Unione Sarda
7 novembre 2011

La relazione sui nostri chimici e il Risorgimento inaugura la quarta edizione

Cagliari, la lectio di Cerruti apre il Festival della Scienza
Ci fu un tempo in cui il nostro Paese importava cervelli, anziché costringerli a fuggire; investiva nella ricerca pura e nelle infrastrutture; aveva un ceto intellettuale appassionatamente coinvolto nella politica nazionale e animato dall'amor patrio.
Unico dettaglio: non possiamo definirlo il momento aureo della ricerca italiana perché, semplicemente, l'Italia ancora non esisteva. Sarebbe nata da lì a qualche anno, anche grazie all'impegno non solo di studio ma spesso anche militare degli scienziati del Belpaese. Ieri lo ricordava il docente di chimica all'Università di Torino Luigi Cerruti, che con la sua prolusione su “I chimici italiani e il Risorgimento” - l'anno internazionale della Chimica coincide con il centocinquantenario dell'Unità - ieri pomeriggio all'Exmà di Cagliari ha inaugurato la quarta edizione del Festivalscienza. “Fra cielo e terra”, dedicato alla divulgazione tra i giovanissimi e gli studenti, ma non solo, durerà dieci giorni, vedrà coinvolti 200 operatori - come ricordava in apertura Carla Romagnino, presidente del comitato organizzatore - conterà circa ottanta appuntamenti e dopo la chiusura di sabato 12 avrà un episodio conclusivo il 19 con “C'è spazio per tutti”, la conferenza di Piergiorgio Odifreddi. Uno scienziato piemontese per concludere il festival, quindi, così come uno scienziato piemontese lo ha aperto.
Ed è Torino, inevitabilmente, il fulcro dello sviluppo scientifico e in particolare chimico a metà dell'Ottocento, Intendiamoci, il Piemonte sabaudo non era un Eden dove la politica applaudiva garbatamente la spregiudicatezza di pensiero che la ricerca porta sempre con sé. Basta dire che Amedeo Avogadro, il chimico per eccellenza del nostro pantheon scientifico, per i suoi entusiasmi liberali perse nel 1821 la cattedra di Fisica Sublime all'università di Torino e dovette aspettare il '34 per riaverla.
Di certo la miscela tra chimica e politica fu più urticante per Faustino Malaguti, che scontò con l'esilio in Francia - dove più che mai si affermò scientificamente - l'impegno rivoluzionario che nella sua Bologna lo contrappose allo Stato Pontificio. Simile per certi versi il percorso forzoso da Parma a Napoli e da lì a Parigi di un altro amante della libertà e edegli alambicchi, Macedonio Melloni.
Il suo ruolo nelle vicende della nostra scienza patria non è solo quello del ricercatore, ma anche del mentore. Sarà lui a consigliare al brillante siciliano Stanislao Cannizzaro, suo partner nell'esplorazione dell'infrarosso, di darsi alla chimica, ovvero di andare a specializzarsi a Pisa dal professor Raffaele Piria.
Innamorato della politica e inviso al governo borbonico per il suo ruolo di primo piano nei moti insurrezionali, anche Cannizzaro sperimenterà l'esilio parigino, ma dalla Francia arriverà - dopo il fatidico '48 - nel nucleo di quella che sta per chiamarsi Italia. Convocato al collegio nazionale di Alessandria dopo una coraggiosa riforma dell'istruzione, il giovanissimo docente - aveva 22 anni, coetaneo degli studenti pisani che andavano a farsi ammazzare dalle cannonate austriache a Curtatone eMontanara - si ritroverà a disporre di fondi ricchissimi per la sua ricerca, pura e svincolata da obiettivi contingenti. Una temperie per certi versi contraddittoria ma vivacissima, che vedeva la repressione dei moti più progressisti e la realizzazione della ferrovia Torino Moncalieri, e la sorte delle menti più aguzze e coraggiose oscillare tra l'esilio e la gloria un sospiro prima che l'Italia cominciasse a chiamrsi così e ad assumere vizi che ormai consideriamo atavici come, ad esempio, il feudalesimo universitario e il disimpegno dalla ricerca.
BONCINELLI Per dare uno sguardo al programma, da segnalare stamattina alle 11 “La mente e il cervello”, la conferenza di Edoardo Boncinelli dell'università del San Raffaele di Milano. Boncinelli, uno dei protagonisti della ricerca genetica, sarà di nuovo all'Exmà di via san Lucifero alle 18 per parlare di “Che cos'è la vita”.
Celestino Tabasso