Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Gli stati generali per la rinascita

Fonte: Sardegna Quotidiano
24 ottobre 2011

Cultura

 

numeri 0,2% È la percentuale del Pil nazionale che viene investita nel settore della cultura. 7,2 I miliardi di riduzione degli investimenti per gli enti locali prevista per il 2012. 8,6 I miliardi fatturati dal settore culturale l’anno scorso, in aumento rispetto al 2009.

 

 

 

 

Massimiliano Messina redazione@ sardegnaquotidiano. it

IL BILANCIO Non si è parlato solo di tagli. Floris: «Servono più soldi in bilancio». Frongia: «Così non si andrà avanti»

L’INCONTRO Tutti gli operatori cagliaritani del settore riuniti all’Exma’ alla ricerca di spunti per il rilancio dello spettacolo

Un vero e proprio summit del mondo della cultura. All’appello hanno risposto tutti, o quasi. Di certo a Cagliari così in tanti, riuniti insieme appassionatamente, a discutere sugli scenari, le dinamiche, le prospettive della cultura in città, non si erano mai visti. Associazioni, organizzatori di eventi, compagnie teatrali, musica, cinema, danza, letteratura, editoria, attori, registi, come la Rai, di tutto, di più. Citando solo alcuni degli artisti e degli operatori professionisti presenti si farebbe un torto agli esclusi, basti dire che c’era tanta “storia”, volti conosciuti, chi la cultura a Cagliari la fa da sempre, a trecentosessanta gradi. Laboratorio 5, organizzato all’Exma’ dal Consorzio Camù (gestore di alcuni centri comunali d’arte) e coordinato dal cantante lirico e scrittore Gian Luca Floris, è stato un momento di dialogo e scambio lungo un giorno, un open space con più di cinquanta relazioni, cinque minuti a testa, cinque aree tematiche da trattare: gli spazi della cultura, la produzione culturale, l'educazione al patrimonio e alla sua fruizione, i servizi, gli aspetti economici dell'investimento in cultura. Ad ascoltare le istituzioni comunali, l’as - sessore alla Cultura Enrica Puggioni, interlocutrice diretta delle richieste, le analisi, le proposte degli operatori. Tante, un segnale forte, un messaggio da mettere fra la posta prioritaria. Ospite gradito Alessandro Hinna, docente di Organizzazione e cambiamento nelle aziende e amministrazioni pubbliche nella Facoltà di Economia dell'Università di Roma “Tor Vergata”, uno dei massimi esperti in Italia di gestione dei beni e delle attività culturali. È lui che ha dato la chiave. «L'economia non serve alla cultura », ha detto, «è la cultura che deve servire all'economia». In poche parole: «La cultura non va compartimentata, deve essere trasversale a più settori, con essi va messa a sistema, in stretta connessione». L’intervento pubblico colpisce sempre i beni non necessari. «È inutile parlare di tagli finanziari, fino a quando le politiche culturali non saranno a sostegno del welfare, delle politiche sociali, sarà così», ha chiarito Hinna. I privati poi, «gli operatori devono imparare a gestire al meglio le risorse, investendo in alta professionalità». Il professore romano è rimasto colpito dalla vivacità della manifestazione, partecipa a tanti convegni, ma uno così non l’ave - va mai visto. Uno a zero per Cagliari e gli organizzatori. «Sono soddisfatto della riuscita dell’iniziativa come primo laboratorio di democrazia partecipata nel settore cultura», ha sottolineato Gianluca Floris. Che ha aggiunto: «Vorrei che la percentuale del bilancio comunale destinata alla cultura aumentasse significativamente e stabilmente. Perché la cultura non può essere la ciliegina sulla torta, ma sono convinto che sia la torta stessa » . Alcuni dati (dell’associazione nazionale Movimento per la cultura) sono venuti fuori. Lo Stato italiano investe nel settore un miliardo e mezzo di euro, lo 0,20% del Pil. Una percentuale irrisoria. Gli enti locali nel 2012 dovranno ridurre la spesa per la cultura di 7,2 miliardi l’anno. E questo mentre i flussi del turismo culturale sono tornati a crescere, più 5,8 per cento nel 2010. Gli introiti dalla spesa dei turisti nei centri di interesse artistico-culturale si sono attestati lo scorso anno su una cifra pari a 8,6 miliardi di euro (più 4 per cento rispetto al 2009). Allora, con la cultura si può mangiare. Ma da fare, come ha detto Hinna, c’è tanto. Intanto, c’è da registrare il successo di Laboratorio 5, in attesa delle azioni concrete. «Speriamo che questo sia il primo di una serie di appuntamenti per ripensare la governance del sistema cultura a Cagliari», ha detto Fabrizio Frongia, presidente di Camù. «La presenza delle istituzioni testimonia la bontà dell’iniziativa e la capacità di ascolto della nuova giunta comunale». Intanto esiste il problema degli spazi culturali. Ancora Frongia: «Negli ultimi anni sono aumentati in città del 70 per cento ma i fondi disponibili per la loro gestione si sono ridotti del 90. Così non si può andare avanti. Bisogna mantenere a tutti costi il ruolo centrale di questi luoghi e non farli diventare puri spazi commerciali, perché questo è il rischio se il pubblico scompare del tutto come impegno finanziario». Sì, questo per i centri d’arte, ma poi ci sono il teatro, la musica, la danza e compagnia cantante.