Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Sette dipendenti in cassa integrazione

Fonte: L'Unione Sarda
17 ottobre 2011

Sardegna concerti
 

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L'Anfiteatro romano è chiuso, l'attività estiva è stata ridimensionata a causa dell'incertezza sugli spazi. Sui concerti invernali non c'è alcuna certezza, le prospettive per il Capodanno sono nere, causa tagli ai trasferimenti dello Stato ai Comuni e alla Regione. In questo contesto di crisi gli operatori dello spettacolo arrancano e c'è chi inizia a fare i conti con le conseguenze della crisi.
Ieri Sardegna concerti, la più grande organizzazione del settore nell'Isola, ha firmato l'accordo per il collocamento in cassa integrazione di sette dipendenti su quattordici. Un epilogo atteso, inevitabile. Da sei mesi i lavoratori non ricevevano lo stipendio e la cassa integrazione «è un provvedimento a loro tutela», spiega Massimo Palmas, numero uno della società di via Sulis.
I numeri aiutano a capire. «Negli anni scorsi solo d'estate, soprattutto grazie all'Anfiteatro romano, fatturavamo due milioni, quest'anno gli incassi sono calati a 400 mila euro», spiega Palmas. «Si stanno chiudendo tutte le opportunità di lavoro, non ci sono attività invernali, i tagli ai trasferimenti statali e regionali ai Comuni e la scure del governo sulla Regione ci consegnano prospettive allarmanti», prosegue l'organizzatore. «Credo che a Capodanno non si farà nulla da nessuna parte, ed è tutto lavoro in meno per il comparto», aggiunge il numero uno dell'organizzazione. «Ora comincerà a entrare in crisi tutto l'indotto, comprese le biglietterie, e i lavoratori disoccupati aumenteranno, la situazione è gravissima», aggiunge Palmas.
I dipendenti che sono stati messi in cassa integrazione lavorano con l'organizzazione da decenni, sono padri e madri di famiglia. «Non sono fiducioso, visti i tempi, ma spero ancora che qualcosa cambi. Dopo la cassa integrazione, per queste persone che fanno parte della nostra famiglia in qualche caso da trent'anni non c'è nulla, c'è la disoccupazione».
«In questa città non deve essere perso un solo posto di lavoro», disse Massimo Zedda il giorno del suo insediamento in Municipio. Il Comune avrebbe trovato alcune soluzioni per i concerti, estivi e invernali. (f.ma.)