Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

La primitiva passione di Bentzon

Fonte: Sardegna Quotidiano
10 ottobre 2011

LAZZARETTO

Un colpo di fulmine. È stato un amore a prima vista quello tra Andreas Fridolin Weis Bentzon e l'Isola. L'antropologo ed etnomusicologo danese (1936-1971) venne affascinato da una terra così arcaica e selvaggia, allo stesso tempo rude e accogliente, così distante dalla sua fredda Danimarca. Bentzon venne rapito dalla musicalità ipnotica delle Launeddas, che per lo studioso danese trasponevano sulle note la cultura, la storia e le tradizioni della gente di Sardegna. Un legame indissolubile, quasi una primitiva chiamata del cuore, che dalla prima volta che mise piede sull'Isola, durante le vacanze scolastiche del 1952, quando era solo un pallido e curioso studente del Nord Europa, lo riportò a più riprese a fare diversi viaggi nell'isola, come studioso, frequentando i più importanti suonatori di launeddas del tempo e raccogliendo numerose fotografie, registrazioni, filmati. Talvolta fu un'avventura solitaria da motociclista scapigliato sulla sua Nimbus, altre volte con la moglie Ruth o con il poeta danese Jorge Sonne col quale studiò la metrica dei canti popolari. La sua vita, i suoi lavori e i suoi studi rivivono a Cagliari in un corposo evento esposivito dal titolo "Centro studi Bentzon" che inaugura oggi al Lazzaretto, il Centro comunale d’arte e cultura in via dei Navigatori, a Sant'Elia, dove resterà aperto fino all'8 gennaio. PREZIOSE TESTIMONIANZE In uno spazio di oltre 500 metri quadri saranno in mostra le preziose testimonianze raccolte dallo studioso prematuramente scomparso, appena trentacinquenne, nel 1971: registrazioni, fotografie, scritti, documenti audio e video che da tempo rappresentano una fonte indispensabile per la conoscenza dell'etnofonia isolana e in particolare del suo strumento simbolo, le launeddas. Testimonianze ritornate alla luce e all'attenzione del pubblico e degli studiosi grazie anche all'ultraventennale attività di ricerca e divulgazione portata avanti da Iscandula, l’associazione culturale cagliaritana guidata da Dante Olianas: sue, tra le varie iniziative, la pubblicazione in italiano (nel 2002) del libro "Launeddas", summa delle ricerche di Bentzon, e la produzione del film "Is Launeddas, la musica dei sardi", realizzato dal regista Fiorenzo Serra con i materiali sonori e i filmati registrati dall’antropologo danese nel 1962 e ritrovati vent’anni dopo da Olianas a Copenaghen. Il Centro Studi Bentzon aggiunge un nuovo tassello all'attività di Iscandula e offre un'occasione per apprezzare nel suo complesso l'opera dello studioso insieme agli elementi della cultura sarda che più l'hanno interessato. L'esposizione si articola in varie sezioni: la prima ricostruisce con pannelli didascalici e inserimenti fotografici il profilo umano e l'attività di Bentzon; "Nimbus" propone invece una mostra fotografica, curata da Uliano Lucas, con le immagini che il danese scattò durante le sue spedizioni in Sardegna fra il 1955 e il 1962. Ampio spazio per le launeddas, naturalmente: in mostra 87 esemplari dello strumento con le relative schede e un supporto audio-video realizzato con le esecuzioni fatte dagli stessi costruttori e disponibile in un totem multimediale; di particolare valore una serie preziosissima di collezioni private di strumenti e attrezzaturusate dai suonatori che sono stati informatori del Bentzon: Beniamino Palmas, Antonio Lara, Pasquale Erriu e Aurelio Porcu. La proiezione in loop del film "Is Launeddas, la musica dei sardi" e degli altri documentari realizzati da Iscandula, contribuirà ad arricchire di suggestioni visive il viaggio nella Sardegna di mezzo secolo fa. Ma il fiore all’occhiello di tutto l'evento sarà l’apertura al pubblico dell’archivio Bentzon che si caratterizza come un corpus di registrazioni scientifiche tra i più prestigiosi in Europa. In una postazione multimediale sarà finalmente possibile ascoltare tutte le registrazioni che l'antropologo danese ha realizzato in Sardegna a partire dal 1957 e fino al 1969: musica sarda, ma anche il mondo delle favole raccontate direttamente dalle voci delle donne e degli uomini anziani di Nule già dal 1965. L’evento è organizzato dall'associazione culturale Iscandula in collaborazione con la Biblioteca Reale di Copenaghen, il Museo di Danimarca, la Regione Sardegna, la Provincia di Cagliari, l’assessorato alla Cultura di Cagliari e il Centro comunale d’arte il Lazzaretto. Francesca Cardia