Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Arte che vive nella spazzatura

Fonte: L'Unione Sarda
10 ottobre 2011

CASTELLO. È stata inaugurata al Ghetto degli ebrei la seconda edizione di Alig'Art

L'avvolgibile diventa panchina, la stecca attaccapanni

Un cartello gettato in una discarica che diventa un'opera d'arte. Oppure una panchina realizzata da un vecchio avvolgibile. Gli organizzatori di Alig'Art proprio non ci stanno: nessun oggetto ha, necessariamente, un'unica vita. Per dimostrarlo, hanno organizzato una settimana di lavori, laboratori, incontri.
LA MOSTRA E, soprattutto, una mostra. Giunta appena alla seconda edizione, l'esposizione (in corso al Ghetto degli ebrei) ha richiamato tantissime persone già nel giorno dell'inaugurazione. Autorità civili (c'era, tra gli altri, l'assessore comunale alla Cultura Enrica Puggioni) ma anche comuni cittadini curiosi di scoprire la nuova vita di oggetti, normalmente, destinati alla spazzatura.
GLI OGGETTI La mostra (visitabile sino al 15 ottobre_ oggi è aperta dalle 9 alle 13, da martedì dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 20) ha proposto oggetti riciclati e riusati. Del passato e del presente: molto interesse, per esempio, ha suscitato la panchina messa in mostra da un'ottantenne realizzata con un vecchio avvolgibile. Così come in tanti si sono soffermati su un vecchio cartello di un ambulante, venditore di ciliegie: Davide Volponi lo ha recuperato in una discarica e lo ha trasformato in un'opera d'arte, la “Stele di Sesetta”. Simbolica anche la presenza di un lavoro proveniente da Napoli: un stecca da biliardo, recuperata tra i cumuli di immondezza, trasformata in un attaccapanni.
GLI ALTRI EVENTI Ieri, sono partiti anche incontri e laboratori: Carlo Cellamare, docente della Sapienza, ha parlato delle “pratiche dell'abitare e processi di appropriazione”. Marcello Airi, dell'Ente foreste, si è soffermato sull'utilizzo del legno sardo nello sviluppo di edifici sostenibili.
Marcello Cocco