Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Buoncammino, la danza come dialogo e integrazione

Fonte: La Nuova Sardegna
3 ottobre 2011



Ieri il saggio conclusivo di un corso sperimentale di ballo: laboratorio di musica e movimento




MARIO GIRAU
CAGLIARI. Le note di “Loca Loca” della colombiana Shakira hanno fatto da colonna sonora alla danza di 12 ragazze ospiti del carcere di Buoncammino, che ieri hanno concluso, con un saggio finale, un corso di ballo e ritmica, diretto dalla giovane coreografa Fatima Dakik. Spettacolo all’aperto, dentro la casa circondariale, che ha trasformato il campo di calcetto in un palcoscenico. Come nei migliori teatri, musica dal vivo e registrata, un bakstage per le artiste, e pubblico composito: gli assessori comunali e provinciali Susanna Orrù e Angela Quaquero, numerosi volontari, personale educativo e di sorveglianza. Ovviamente, in prima fila, le altre detenute, quelle che non hanno avuto coraggio e curiosità per sperimentare - durante 90 ore di lezioni di danza - gli effetti positivi di un laboratorio che armonizza mente e corpo, tempi musicali e movimenti. «La danza - dice l’educatrice Mariangela Bandino - favorisce dialogo e integrazione culturale tra donne provenienti da diversi paesi (Italia, Brasile, Spagna, Nigeria, Bolivia), scarica dallo stress psicofisico della detenzione e migliora il rapporto con l’istituzione. Clima artistico e ambiente danzante sono stati creati, sotto un sole ancora estivo, da quattro ballerine della compagnia Eva Aiollàrt accompagnate da flautista e percussionista con musiche giapponesi, marocchine, egiziane e libanesi».
Dentro le mura di Buoncammino funziona una “cittadella della rieducazione”, diretta da Claudio Massa, con la collaborazione, per la parte scolastica e informatica, di Giuseppina Pani. «Particolarmente attiva e ricca di proposte tra gli uomini, i reclusi sono quasi 500, meno tra le donne mai più di trenta». Il “cantiere” maschile ha in funzione i laboratori di solfeggio e canto (da oltre un anno è stato costituito un coro), teatro, yoga, giochi di ruolo in aggiunta ai corsi di alfabetizzazione, scuola media e informatica. Nel braccio femminile oltre la danza, laboratori di filè gioiello, ceramica e corsi scolastici. Una cittadella che mantiene un buon regime di funzionamento anche grazie alla polizia penitenziaria.