Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

La Fiorentina gioca col Comune

Fonte: L'Unione Sarda
3 ottobre 2011

Si realizza un'ipotesi mai applicata a Cagliari. L'amarezza di Cellino, la prudenza di Zedda
 

Renzi pronto a concedere un'area gratis per il nuovo stadio
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A Firenze si può (o si potrà) laddove a Cagliari non si è potuto per oltre un decennio. L'argomento è quello del nuovo stadio, che a queste latitudini la società rossoblù ha risolto proponendosi di emigrare nell'hinterland, mentre nel capoluogo toscano il sindaco Matteo Renzi stupisce tutti. La proposta è quella di inserire la nuova cittadella viola, quella che il sodalizio dei Della Valle non è riuscita a realizzare nell'area di Castello, in un ex mercato ortofrutticolo nella periferia nord della città. Area di proprietà del Comune, che metterebbe a disposizione della Fiorentina calcio 36 ettari lordi, di cui 32,5 sui quali si potrebbe costruire.
IL PROGETTO Renzi ha parlato di uno stadio da 40 mila posti, con 30 mila metri quadri di servizi connessi o collegati all'impianto. «Quell'area è del Comune e potremmo decidere di metterla a disposizione della società, magari attraverso una concessione o con il project financing. Crediamo anche che si tratti di un intervento che possa anche venire incontro alle esigenze di autofinanziamento della società, ma diamo tempo alla Fiorentina di studiare le carte».
IL PRECEDENTE CAGLIARITANO Un progetto non per recuperare soldi dalla società di calcio ma per metterla in condizioni di ben operare. Qualcosa di abbastanza diverso rispetto al caso cagliaritano, in considerazione del fatto che per l'alienazione del Sant'Elia (ai tempi nei quali il presidente Cellino voleva abbattere la vecchia struttura in cemento armato e realizzarne a sue spese una moderna e nuova di zecca) il Comune di Cagliari chiedeva una cifra molto vicina ai 30 milioni di euro. Più di quanto la società avrebbe speso per abbattere la vecchia struttura e realizzarne una nuova. Per questo l'offerta che Renzi ha fatto alla Fiorentina suona come una beffa.
IL PRESIDENTE CELLINO «Vedo che l'approccio del sindaco di Firenze è molto diverso rispetto a quello che ho sperimentato dal 1999 al 2010 nella mia città, con le amministrazioni di centrodestra - commenta il presidente Massimo Cellino - e non parlo solo della politica ma dell'istituzione pubblica in generale. Quando il Consiglio e la Giunta si sono espressi a favore del progetto della Karalis arena a fare mille e un problema sono stati i dirigenti comunali. Significa che la volontà di mettere la nostra società in condizioni di ben operare non c'è mai stata davvero. Noto con piacere che invece il Comune di Elmas e la Regione hanno un approccio ben diverso, riguardo il nostro attuale progetto». Per il presidente del Cagliari non c'è spazio per i ripensamenti: «Se anche la proposta Renzi andasse a buon fine, e me lo auguro per i Della Valle, per noi non cambierebbe nulla. La scelta di Elmas, con l'acquisto dei terreni di Santa Caterina e la struttura-stadio che è in costruzione in un cantiere di Roma, è irreversibile».
IL PRIMO CITTADINO Il sindaco Massimo Zedda, che con il collega Matteo Renzi ha stretto un rapporto di amicizia e collaborazione, non rilascia commenti ufficiali e sulla questione-stadio rimanda alle dichiarazioni programmatiche lette in Consiglio comunale. Ma in privato continua a sostenere che l'amministrazione non può mettersi di traverso se un imprenditore decide di fare un investimento nell'hinterland. Anche se si tratta dello stadio che ospita le imprese sportive della squadra cittadina.
PERRA (PSI) Chi non perde le speranze è il consigliere socialista Mondo Perra: «Dobbiamo riportare a un tavolo di dialogo e di concertazione il presidente Massimo Cellino. L'intento è quello di creare uno stadio polivalente aperto a tutti gli sport, capace di garantire sicurezza e fruibilità per tutti i cittadini. Non è un'utopia, semmai una realtà dal forte valore programmatico: il Cagliari può e deve restare a Cagliari».
Anthony Muroni