Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

La protesta si estende

Fonte: L'Unione Sarda
30 settembre 2011

VIA MEILOGU. La rabbia dei residenti delle case popolari

Tetti bucati nelle abitazioni e fogne rotte

Si estende il fronte della protesta per le pessime condizioni delle case popolari. Dopo via La Somme e piazza Granatieri di Sardegna, ieri sono insorti gli abitanti di via Meilogu. «Da anni viviamo tra le bacinelle», denunciano Ignazio Capizzo e Giuseppina Deiana, «abitiamo all'ultimo piano e dal tetto piove acqua. Le infiltrazioni sono ovunque. L'acqua entra in contatto con il contatore e dobbiamo staccare la corrente per timore di un cortocircuito».
ESPLOSA LA FOGNA Non va meglio nei piani bassi. «Nello scantinato è esplosa la fogna», protesta in lacrime Giovanna Degioanni, 72 anni, «la puzza entra in casa, siamo disperati». In via La Somme il sopralluogo della commissione comunale Lavori pubblici non è bastato a rasserenare gli animi. «La protesta va avanti», tuona il coordinatore del comitato, Silvio Pinna, «questa è una guerra, combatteremo fino al raggiungimento dell'obiettivo: case sicure e sane». Dopo le polemiche legate alla presenza delle bandiere dei Verdi, i vessilli sono stati tolti e rimessi. «Abbiamo ammainato le bandiere di notte», spiega Pinna, «poi sono tornate al loro posto. Siamo grati ai Verdi per aver accesso i riflettori su di noi».
TRASFERIMENTO A TEMPO Intanto si è saputo che il trasferimento della 92enne Giuseppa Loi dalla sua casa-tugurio al ricovero comunale di Terramaini è solo temporaneo. «A conclusione dei lavori di ristrutturazione», riferisce Roberto Copparoni (Verdi), «l'anziana dovrà fare rientro in via La Somme e pagherà 700 euro di compartecipazione per la permanenza a Terramaini». (p.l.)