Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

I docenti dell’Accademia sfilano al Lirico

Fonte: La Nuova Sardegna
8 settembre 2008

LUNEDÌ, 08 SETTEMBRE 2008

Pagina 46 - Cultura e Spettacoli



Un breve ciclo di concerti che ha visto impegnati i protagonisti dei seminari




GABRIELE BALLOI

--------------------------------------------------------------------------------


CAGLIARI. Vedere i propri maestri all’opera. Questa l’opportunità preziosa e interessante che si è presentata agli allievi dell’Accademia Internazionale di Musica di Cagliari, di assistere a esecuzioni che hanno impegnato sul palco del Lirico gli autorevoli docenti, arrivati per l’occasione da alcune fra le più prestigiose istituzioni d’insegnamento musicale, come l’Ecole Normale Supérieure “Alfred Cortot” di Parigi, Der Kunste di Berlino oppure la Toho Gakuen School of Music di Tokyo. È il terzo anno consecutivo che il festival “Le Notti Musicali”, coprodotto dal Teatro Lirico e dall’Accademia, offre una breve serie di recital solistici e cameristici con formazioni spesso inedite. La locandina di tre concerti si è aperta giovedì con un singolare programma. A esordire è stata Cristina Rossini al clavicembalo, con alcune pagine di Alessandro Marcello. A lei si sono aggiunti poi il chitarrista Cristian Marcia, docente e direttore artistico dell’Accademia e il Quartetto d’archi Amedeo Modigliani, con Philippe Bernhard e Loic Rio ai violini, Laurent Marfaing alla viola e François Kieffer al violoncello, in una bella esecuzione d’un «Adagio» di Albinoni, non quello celeberrimo, ma comunque ricco di melos e malinconia come spesso accade nei brani dell’autore. Incantevole anche la «Romanza» di Paganini nella superba interpretazione di Marcia e del Quartetto Modigliani, un Paganini che mette da parte la scrittura virtuosistica per indagare più trasognati languori. Assai curiose invece le trascrizioni per due ouverture rossiniane, il «Barbiere di Siviglia» e «La gazza ladra», che hanno visto protagonisti Marcia con il flautista Shigenori Kudo e il violinista Koichiro Hanada, entrambi giapponesi. La concertazione fra gli strumenti è ottima, sebbene vi sia qualche asprezza nella timbrica d’insieme, ma è affascinante il contrappunto rossiniano messo splendidamente in luce. Perla della serata il «Quintetto per archi e pianoforte» op.81 di Dvorak, con un brillante Jean-Marc Luisada, capace di estremo nitore e fervido piglio, in compagnia del raffinato Quartetto Modigliani, a suo agio in questa pagina di grande lirismo, dove gli archi eccellono per fraseggio, equilibri dinamici e seducente espressività.