Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Piano industriale, il cda dà il mandato a Di Benedetto

Fonte: L'Unione Sarda
27 settembre 2011

LIRICO. Via alla trattativa sindacale


Il direttore amministrativo predisporrà un bilancio pre consuntivo al 30 settembre. Nel frattempo il sovrintendente avvierà un confronto con i sindacati propedeutico all'elaborazione di un piano industriale che, dopo un ulteriore passaggio con i lavoratori e il voto del cda, sarà consegnato alla Regione che, a quel punto, valuterà se fornire alla Fondazione le garanzie necessarie per ricontrattare i mutui con le banche e ridurre così il debito patrimoniale di circa 20 milioni di euro a causa del quale non si riesce più a pagare i fornitori.
A una settimana dalla riunione con l'assessore regionale della Pubblica istruzione Sergio Milia ed i direttori generali dell'assessorato e della presidenza della Giunta, il cda del Lirico formalizza le decisioni assunte in quel tavolo e dà mandato a Gennaro Di Benedetto di elaborare un piano che dovrà contenere la road map che il teatro dovrà percorrere nei prossimi tre anni per evitare il commissariamento.
Un cammino verso il risanamento dei conti che si annuncia complesso, soprattutto perché renderà necessario l'abbattimento di una serie di costi, tra cui quello del personale, che assorbe il 75% delle entrate, e l'incremento di incassi sino ad ora risibili, come quelli dei ricavi da botteghino, da cui oggi arriva solo il 5% delle sostanze del teatro. È per questo che il confronto con il sindacato, in particolare sul contratto integrativo, diventa decisivo e delicatissimo. E non è un caso che Sergio Milia abbia detto in modo chiaro che il piano dovrà scaturire «da un confronto con tutte le parti».
Che fosse necessario predisporre un piano industriale non è una novità. Ma Di Benedetto ha sempre frenato perché - ha ripetuto in questi mesi - «non posso fare piani se non so di quali risorse disporrò».
Come è noto, la strada maestra per ridurre il passivo patrimoniale è ricontrattare i mutui (in scadenza al 2015) e dilazionare il pagamento in vent'anni. Ma per dire sì le banche chiedono che le rate (tra 1,2 e 1,3 milioni di euro all'anno) vengano pagate.
Ma la Fondazione del teatro lirico non ha garanzie reali da produrre. Ed è qui che deve entrare in campo la Regione, assicurando, ad esempio, che se la Fondazione non onora le scadenze è la Regione stessa a versare direttamente all'istituto di credito parte del contributo, oggi circa 10 milioni. (f.ma.)