Rassegna Stampa

Sardegna 24

Donna e professione, mondi ancora difficili da conciliare

Fonte: Sardegna 24
19 settembre 2011

 WELFARE. PERCORSI FORMATIVI, PROSSIMO INCONTRO IL PRIMO OTTOBRE

Investire maggiormente sulla creazione della rete tra istituzioni ed associazioni, in modo da rafforzare sia la diffusione della cultura della conciliazione, sia le occasioni per attuare esperienze concrete nei vari contesti produttivi. È stato questo il fine ultimo del seminario “Organizzazione del lavoro e conciliazione” che si è svolto nella biblioteca del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Cagliari. «Il successo della conciliazione tra i tempi di vita e i tempi di lavoro è condizionato anche dal contesto esterno alle realtà produttive, quindi dalla maggiore o minore disponibilità di servizi sociali e dalla capacità di condividere le responsabilità genitoriali nell’ambito familiare ».

A sottolineare le difficoltà che la donna incontra nel mondo del lavoro a causa di un welfare debole è l'assessore al Personale del Comune di Cagliari, Luisa Sassu, nella sua relazione introduttiva, in cui ha approfondito il contesto in cui si snoda l'organizzazione del lavoro, nelle varie realtà produttive, affermando l'inadeguatezza dell'attuazione della legge 53/2000, che è la norma più recente in materia. Per politiche di conciliazione si intendono tutti quei fattori che possono portare a un'evoluzione dei modelli socio culturalied economici, rendendo per la donna più compatibile il lavoro a casa con quello professionale. Secondo Luisa Sassu non esiste una reale cultura della conciliazione in Italia, «per colpa della flessibilità nelle organizzazioni del lavoro - una flessibilità spiega - che nel corso degli ultimi 20anni, ha condizionato la stabilità e la continuità dei rapporti di lavoro, determinando una decodificazione delle prestazioni lavorative talvolta incompatibile con l’idea stessa di organizzazione». Il percorso formativo, iniziato lo scorso 11 giugno, si chiuderà il primo ottobre, con una tavola rotonda su “Rappresentanza Istituzionale e problematiche di genere”. Claudia Sarrit