Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

I sindaci senza i fondi in bilancio «Meno servizi e tagli alla cultura»

Fonte: Sardegna Quotidiano
19 settembre 2011

MANOVRA PERICOLOSA

Allarmati e pronti al peggio. Davanti alle stime sulla portata dei tagli a danno delle amministrazioni locali, diffuse sabato dall’Anci, i sindaci della Sardegna si sono trovati spiazzati. Che la Manovra finanziaria di Ferragosto mettesse al tappeto i bilanci dei Comuni lo sapevano benissimo, ma le ipotesi sulle cifre, calcolate dal centro studi Ifel dell’Anci, non lasciano la minima speranza agli amministratori. Le soluzioni per far fronte ai mancati trasferimenti e alla riduzione delle spese (in totale 165 milioni fra tutti i Comuni della Sardegna), le amministrazioni locali hanno poche armi: tagliare i servizi ai cittadini e aumentare i tributi come addizionale Irpef, tassa igiene urbana e altri balzelli che metteranno le mani nelle tasche dei residenti.

CAGLIARI Il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, ha già spiegato che farà di tutto per non far ricadere i disagi sui cittadini, e ha indicato come soluzione estrema, l’istituzione di un ticket turistico. Ma solo nel caso in cui non si riuscisse a rimdiare alle mancate entrate in altra maniera. Si tratterebbe di una tassa di scopo da far pagare ai turisti che soggiornano negli alberghi della città, nella misura di 1 euro per stella, per ogni pernottamento. Un’operazione che potrebbe far confluire nelle casse municipali 1 milione e 400 mila euro, stando ai flussi turistici registrati nel capoluogo nel corso del 2010. Questo prima che si toccasse con mano la portata dei tagli imposti dal Governo nazionale. Ora quel milione mezzo di euro sembra una bazzecola. Secondo i dati dell’Anci, il Comune di Cagliari dovrà fare a meno, in un colpo solo, di 31 milioni 667 mila 592 euro. di questi 9 milioni e 814 mila euro rappresentano il taglio dei trasferimenti statali, gli altri 21 milioni di contrazione della spesa sono l’obiettivo imposta al Comune dal Patto di stabilità.

QUARTU SANT’ELENA A Quartu il sindaco, Mauro Contini, cerca di mantenere il sangue freddo. Lui è uno dei pochi primi cittadini che in Sardegna non hanno aderito allo sciopero del 15 settembre, contro la Manovra finanziaria: «Era una manifestazione inutile, organizzata a cose fatte. L’Anci avrebbe dovuto dialogare molto prima con il governo. Purtroppo in Sardegna l’Anci non era governabile. Ora che è stato eletto un presidente con il voto vero dei sindaci, l’associazione potrà funzionare bene e sarà veramente rappresentativa dei Comuni dell’Isola ». Dopo la stoccata all’Anci, Contini tonra sull’argomento tagli e getta acqua sul fuoco: «I dati dell’Anci sono ipotesi, aspettiamo di capire quali saranno le cifre reali. Di sicuro posso che quando mi sono insediato al Comune, nel 2010, ho trovato una situazione finanziaria disatrosa. La filosofia della nostra Giunta è quella di alienare i beni che non sono indispensabili per l’am - ministrazione, combattere l’elusio - ne dei tributi, e risparmiare sulle spese superflue dell’amministrazio - ne», spiega il sindaco. «Abbiamo seguito questa strada, la seguiremo anche in futuro, e pensiamo così di riuscire a non privare i cittadini dei servizi erogati dal Comune». Secondo lo studio dell’Anci, Quartu Sant’Elena dovrà fare i conti con 3 milioni, 206mila 861 euro di tagli e una contrazione della spesa imposta come obiettivo del Patto di stabilità pari a 6 milioni 339 mila 6901 euro.

SASSARI Nella seconda città della Sardegna la Manovra ha già creato una vittima illustre: la cultura. «Già quest ’anno siamo stati costretti a taglia re tutto quanto fosse possibile tagliare », spiega sconsolato il sindaco Gianfranco Ganau. «Quest’anno i sassaresi non potranno festeggiare il Capodanno in piazza, non ci sono fondi per organizzare nessuna manifestazione », continua Ganau. Il Comune di Sassari si trova a dover fronteggiare una dieta finanziaria complessiva di 18 milioni 395 mila e 415 euro: 6,315 milioni di taglio dei trasferimenti statali e 12 milioni del cosiddetto saldo obiettivo del Patto. «Gli effetti li vedremo nel 2012, sarà impossibile stilare un bilancio. Saremo costretti a ridurre ulteriormente i servizi anche se sinceramente non abbiamo la più pallida idea di quali servizi tagliare», continua Ganau, «quale servizio erogato dal Comune può essere considerato superfluo? Sarà un disastro». PICCOLI COMUNI Anche per i Comuni sotto i 5000 abitanti, non inclusi nello studio dell’Anci, il 2012 sarà economicamente difficile. Si troveranno a dovere rispettare il Patto di stabilità (finora erano esclusi): «Abbiamo già ora gravi difficoltà, perché subiamo di riflesso il Patto di stabilità della Regione, figuriamoci quello che ci aspetta per il prossimo anno», spiega il sindaco di Sant’Anna Arresi, Paolo Dessì. «Sarà davvero problematico far quadrare i conti e riuscire nello stesso tempo a garantire tutti i servizi essenziali ai cittadini». Vincenzo Garofalo