Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Concerti e truffe: in cinque a giudizio

Fonte: La Nuova Sardegna
19 settembre 2011

Cagliari. Pesanti accuse per un dirigente comunale, una funzionaria e i titolari di due imprese di spettacolo


Tra le accuse: anfiteatro concesso senza gara e palco usati per scopi privati




CAGLIARI. L’anfiteatro romano concesso senza gara pubblica, le attrezzature del palco acquistate coi fondi europei ma usate anche per scopi privati, fatturazioni ripetute e rendiconti ballerini, fino all’organizzazione del Capodanno cagliaritano affidata direttamente, senza alcuna procedura di evidenza pubblica: è accaduto a Cagliari tra il 2005 e il 2007 e ieri il gup Alessandro Castello ha disposto il giudizio per l’ex dirigente comunale della divisione cultura.
Con lui finirà in tribunale una funzionaria dell’assessorato alla cultura e l’intero staff dirigente di Sardegna Concerti-Sardinia Jazz, le imprese di spettacolo più potenti nell’isola, conosciute per i festival jazz ma da qualche anno anche per programmi musicali più leggeri ad Alghero, Macomer, Oristano e in Ogliastra. Le accuse rivolte dal pm Daniele Caria sono pesantissime: l’ex dirigente Bruno Soriga (68 anni) - il solo ad aver chiesto il giudizio abbreviato, udienza il prossimo 14 dicembre - deve rispondere di peculato e di tre abusi d’ufficio, la funzionaria Luisa Lallai del solo peculato e dovrà presentarsi davanti ai giudici della prima sezione del tribunale il 14 marzo 2012 insieme ai vertici delle due società: Massimo Palmas (57 anni) è imputato di peculato, due abusi d’ufficio, sei fatti di truffa, due falsi in atti pubblici e appropriazione indebita. Il fratello Michele Palmas (44 anni) risponderà di abuso d’ufficio, appropriazione indebita e truffa, l’amministratrice Maria Gabriella Manca (42) di peculato, due abusi d’ufficio, due truffe e appropriazione indebita.
Dalla richiesta di rinvio a giudizio all’udienza di ieri mattina il pm Caria ha modificato in parte il capo d’imputazione, in alcuni casi aggravando la posizione degli indagati. Nel complesso però l’impianto accusatorio è rimasto invariato ed è speculare a quello dell’inchiesta successiva, basata su fatti analoghi avvenuti negli anni a partire dal 2007, per il momento registrata contro ignoti e partita dall’esposto dell’impresario di spettacoli Andrea Caldart.
Al centro dell’inchiesta giudiziaria ora sfociata in un processo pubblico è la questione dell’anfiteatro romano: dal 2000 al 2005 il Comune l’ha affidato in gestione alla Fondazione del teatro lirico, che dopo alcune stagioni fallimentari non l’ha più utilizzato. E’ qui che saltano fuori le società dei Palmas: l’amministrazione comunale («su indicazione del sindaco Emilio Floris e dell’assessore alla cultura Giorgio Pellegrini» hanno sostenuto davanti al giudice i difensori) decide di concederlo a Sardinia Jazz, che a sua volta lo gira gratis alla consociata Sardegna Concerti.
Così si apre il balletto dei privilegi descritto nel capo d’imputazione dal pm Caria: le società dei Palmas si impadroniscono dello spazio storico, incassano canoni di 5000-6000 euro per cederlo una serata ad altri organizzatori, utilizzano il palco acquistato senza gara dal Comune con fondi Por (715 mila euro) da fornitori indicati da loro stessi. Quell’impianto è destinato esclusivamente al festival Jazz in Sardegna ma compare in altre manifestazioni: i Palmas arrivano a usarlo per registrare video con Elena Ledda e altri cantanti, per uno spettacolo con Fiorello e un altro con Aldo, Giovanni e Giacomo, per la Settimana Santa e per infiniti appuntamenti musicali. Anfiteatro e attrezzature acquistate con soldi pubblici diventano praticamente roba loro e gli altri organizzatori devono fare i conti con i Palmas ogni volta che vogliono beneficiare dell’arena e dell’impianto. Sardinia Jazz e Sardegna Concerti vanno avanti gratis, non pagano neppure le bollette Enel per i consumi di energia elettrica dell’anfiteatro, evadono una piccola somma stabilita per la convenzione col Comune, che s’accolla le spese e chiude gli occhi - secondo l’accusa Soriga e Lallai - su fidejussioni e polizze assicurative obbligatorie. Come dire: il Comune paga e i Palmas incassano, presentando al rimborso - è scritto nel capo d’imputazione - fatture già saldate e realizzando un giro di rendiconti di difficile interpretazione, che ieri è stato ricostruito davanti al giudice dall’ispettore del nucleo investigativo della Forestale, Fabrizio Madeddu. Tutto ora andrà al vaglio del dibattimento pubblico. Massimo Palmas e Gabriella Manca sono difesi dall’avvocato Michele Schirò, Michele Palmas da Stefano Pisano, Soriga da Pierluigi Concas, Luisa Lallai da Patrizio Rovelli.