Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Castello diventi una grande isola pedonale

Fonte: L'Unione Sarda
19 settembre 2011

La proposta per il rione

 Vedi la foto Arroccato e disteso sulle sue chiare terrazze, contratto e accogliente al contempo, Castello rivela oggi più che mai la sua anima duplice e per molti versi paradossale. Passeggiando per le strade che forse più di tutte custodiscono l'identità storica di Cagliari, si avverte il sapore agrodolce di un'opportunità da cogliere, di una partita ancora incerta o semplicemente ancora da giocare. Nessuno può negare che Castello abbia vissuto negli ultimi tempi e viva tuttora una sfida complessa e delicata. Con i suoi centosessanta appartamenti disabitati, l'annoso problema del degrado di molti dei suoi palazzi storici e il ridimensionamento del numero dei suoi esercizi commerciali, l'antica residenza dell'aristocrazia cagliaritana ha assoluta necessità di alcune semplici linee guida che consentano di uscire dall'impasse.
Vi è il problema legato all'accessibilità del quartiere, che diverrebbe tanto più forte in caso di pedonalizzazione progressiva delle sue strade; ma vi è anche, più semplicemente, la necessità di ricollegare il destino delle strade più interne a quello dei bastioni e delle vie panoramiche, ormai divenute luoghi di ritrovo sempre più importanti per turisti e cagliaritani. Nel Piano Urbano della Mobilità approvato e divenuto esecutivo nel 2009, Castello figurava fra le aree individuate per lo sviluppo di Centri commerciali naturali. La principale ricetta indicata dagli esperti del Comune per rilanciare le attività produttive del quartiere, consisteva nella chiusura al traffico, considerata una condizione imprescindibile per riqualificare le strade anche dal punto di vista dell'arredo urbano, delle pavimentazioni e del “confort per l'utenza pedonale”. La vasta rete pedonale pianificata per Castello e Marina veniva a sua volta collocata all'interno di un sistema più ampio, di “pedonalità privilegiata”, costituito da strade centrali e meno, che collegano i quartieri storici ai principali parchi cittadini. Queste ultime, nelle ambizioni del Pum, figuravano dotate di marciapiedi allargati e piste ciclabili, mentre veniva ridotto lo spazio per le automobili. Un documento importante insomma, che riconosce la necessità di connettere lo sviluppo della città e dei suoi quartieri più rappresentativi con la fruibilità a misura d'uomo dei loro tanti tesori. La scommessa di un quartiere più turistico e più vivibile deve tuttavia conciliarsi con le abitudini e le richieste dei Castellani e con interventi orientati a incentivare la ristrutturazione degli immobili di maggior pregio, favorendo il ripopolamento del rione.
Matteo Corso
Urban Center