S. michele
La strada è la stessa ma i cartelli che ne indicano i nomi sono due e, soprattutto, differenti: nel lato destro della via, sul muro di una palazzina, si può notare la targa in marmo con l'iscrizione “via Pietro Scornigiani”, ma se ci si volta a sinistra, un altro cartello (un semplice foglio di carta plastificato) informa che ci si trova in via Opizzino da Ripafratta.
Succede a San Michele, in una traversa di via Cinquini. I residenti ormai sono abituati: «Non so perché ma è sempre stato così: il lato destro della nostra via ha un nome, quello sinistro un altro», conferma, con il sorriso sulle labbra, una donna che abita da anni nel quartiere.
Ma nello stradario ufficiale, che si può consultare sul sito del Comune, i nomi appaiono entrambi: Pietro Scornigiani fu giudice del Castello di San Michele nel 1230, Opizzino da Ripafratta fu castellano nel 1234. E tutti e due sono entrati a far parte della toponomastica cittadina grazie alla stessa delibera della giunta municipale, datata 27 marzo 1971. ( fr. fu. )