Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Un rione vivo, finalmente

Fonte: L'Unione Sarda
14 settembre 2011

MARINA. Lettera ai residenti dello scrittore-barista Sandro Mascia

«Campiamo di turismo e cultura nel rispetto di tutti»
«Il quartiere Marina è bello nelle sue zone pedonali, nelle musiche nelle strade, nel rollio dei trolley dei turisti che vanno all'Ostello. È bello vedere i vacanzieri passare e fermarsi ad ascoltare le melodie di un artista sardo in erba. Noi facciamo cultura, e la facciamo nel rispetto di tutti. Non voglio entrare in polemica con nessuno, chiediamo solo di poter lavorare nel rispetto degli orari e delle regole». Sandro Mascia, romanziere, barista storico del quartiere, replica con una lettera aperta ad un gruppo di residenti del rione che nei giorni scorsi ne hanno denunciato l'invivibilità definendolo «una discoteca a cielo aperto».
«Amo il mio quartiere, ci lavoro e ci abito, e amo organizzare degli eventi culturali nel mio bar. Il martedì e il sabato abbiamo musica, e il giovedì ospitiamo bravi poeti, scrittori, giovani sardi che hanno l'opportunità di farsi conoscere con i loro ottimi pezzi. Per le attività culturali finiamo entro la mezzanotte, per non creare disturbo ai residenti. Per il bar invece nel periodo estivo, nei giorni feriali la chiusura è alle due, e alle tre nel fine settimana. Rispettiamo scrupolosamente gli orari», sostiene Mascia. «Cerchiamo di far mantenere il massimo silenzio possibile. Togliamo alla chiusura del locale le bottiglie dalle piazze e dalle strade, anche quelle che non sono nostre. Cerchiamo di fare cultura, tenendo conto anche delle esigenze di chi vuol dormire. Il mio quartiere ora vive finalmente (in altre città da 30 anni) di turismo e di eventi culturali. Ha ancora però come in passato problemi sociali, di lavoro, di integrazione, di droga, e piccola delinquenza minorile. Credo che per questi problemi seri dobbiamo esporre gli striscioni».