Rassegna Stampa

Sardegna 24

Residenti della Marina ostaggio della movida

Fonte: Sardegna 24
9 settembre 2011

Glia abitanti del quartiere esasperati da chiasso e sporcizia dei frequentatori dei locali notturni La Marina è in assoluto il quartiere principe della movida notturna cittadina. Grazie anche alla pedonalizzazione di gran parte delle vie, il rione ogni sera si popola di turisti e cagliaritani.

Nella zona bassa, subito dietro via Roma, i tanti ristoranti apparecchiano all’aperto i loro tavoli e sono sempre pieni di clienti, moltissimi turisti e stranieri. I cagliaritani si concentrano più in alto, intorno a piazzetta Savoia, dove spesso vengono organizzati concertini jazz e, per chi vuole sentirsi intellettuale anche di sabato sera, dei reading più impegnati. Non tutti i visitatori notturni della Marina, hanno però l’intenzione e la possibilità di pagare 30 euro per una cena all’aperto o sino a 10 euro per sorseggiare l’ultimo cocktailàlapage. Molti si accontentano di una birretta comprata al bar, da consumare con gli amici sui numerosi gradini o sulle scalinate presenti nel rione. Cosa rimane la mattina seguente di questa allegra invasione? Tanta sporcizia per le strade e profonde occhiaie nei volti di molti residenti che hanno passato una notte insonne.

«È uno schifo – tuona Maria Bonaria Melis, operatrice ecologica di una cooperativa sociale – la gente beve e lascia le bottiglie dove capita. In più fanno i loro bisogni ovunque, anche sui portoni delle case e della chiesa». Piazzetta Santo Sepolcro alle otto del mattino è emblematica del passaggio di questi incivili. Si trova in posizione centrale rispetto a diversi locali della zona e praticamente di fianco all’ostello della gioventù. Ogni notte è perciò popolata da numerosi ragazzi che, seduti sui gradini della chiesa omonima, trascorrono lì loro serata, bevendo Ichnusa. In piazza c’è solounpiccolo cestino per i rifiuti, pieno già dal pomeriggio, e i primi cassonetti sonoa 50metri, in piazzetta Dettori. Forse troppo lontani per chi non vuole sprecare un attimo del proprio sabato sera. Definiscono addirittura «drammatica » la loro situazione i membri del comitato “Nessun dorma”, costituito dai residenti delle abitazioni che si affacciano sulle scalette Santa Teresa, vicino all’Auditorium. Dall’inizio dell’estate hanno appeso alle loro finestre lenzuola con su scritti messaggi di protesta contro il chiasso che si protrae sino a tarda notte, ben oltre la prevista chiusura dei locali. «Siamo costretti a mantenere l’anonimato – dicono – perché ci sentiamo minacciati.Ce l’hanno consigliato anche i vigili a cui ci siamo rivolti. Se solo ci permettiamo di protestare questi tipi si attaccano ai nostri campanelli per tutta la notte. Non dormiamo più». Nessun dialogo né con i gestori dei baretti, né con gli avventori. Don Marco Lai, parroco di Sant’Eulalia: «Bisogna trovare un giusto mezzo tra le esigenze reciproche – dice – di sicuro servirebbero più cestini per raccogliere i rifiuti ed anche la pulizia delle strade dovrebbe essere fatta molto presto la mattina». Carlo Poddighe

 

 

 IL COMITATO. I GESTORI RIUNITI: «TROVEREMO UN PUNTO D’INTESA»

 Riunioni, contatti e, ora, un comitato. I locali di Cagliari preparano da settimane una azione collettiva di fronte alle recenti polemiche che li hanno visti contrapposti ai comitati di residenti di quartiere, in particolare del centro storico. L'estate, infatti, stata surriscaldata non solo dalle temperature africane ma anche delle polemiche. Che sono piovute, immancabili, insieme a qualche oggetto contundente, contro qualche frequentatore della notte non proprio civile. I locali, armati di buon senso, hanno già avviato dialogo e l'incontro con l'amministrazione e ora cercano un incontro con i residenti. «Siamo già una decina - commenta uno dei promotori, Emanuele Frongia, presidente dei Giovani imprenditori della Confesercenti -ma ci stiamo via via allargando unendo realtà e voci diverse, un momentodelicato perchè bisogna lasciar perdere il proprio interesse di bottega e avere una visione di gruppo, cercando di conoscersi, coordinarsi e trovare un punto di intesa. Bisogna far distinzione tra i cittadini che hanno ragione di protestare e quelli che hanno invece torto». Il comitato, nato su iniziativa di Fiepet Confesercenti (Federazione Italiana Esercizi Pubblici e Turistici) ha uno slogan eloquente: “Per un intrattenimento notturno responsabile“. «Vogliamo dare - spiegano i promotori - una risposta a quanti auspicano una Cagliari dinamica e accogliente nel rispetto del diritto al riposo dei residenti. Vogliamo anche cogliere - proseguono - l'invito di questa amministrazione ad avviare un percorso volto alla definizione di un piano di sviluppo economico e commerciale della città attraverso soluzioni condivise dalle parti sociali. I dialoghi sono già avviati e c'è molta attesa per i passi successivi: l'assessore alle attività produttive Barbara Argiolas sta dimostrando competenza e apertura, ci sono tutte le premesse per cambiare qualcosa». Nicola Montisci