Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Tecnocasic Nuove assunzioni «Troppa politica di mezzo»

Fonte: Sardegna Quotidiano
9 settembre 2011

CARBONI (FIOM) «Qui si entra solo a chiamata diretta e mai per concorso o attraverso la strada degli uffici del lavoro»

di Marcello Zasso marcello. zasso@ sardegnaquotidiano. it

 In tempi di crisi se qualcuno trova lavoro son tutti felici. Ma non al Tecnocasic. Otto assunzioni a giugno e altre dodici nei giorni scorsi, i sindacati dovrebbero essere soddisfatti. Ma non al Tecnocasic. «Storicamente le assunzioni lì sono di natura clientelare», accusa il coordinatore regionale della Fiom-Cgil Mariano Carboni. Sarebbero venti i nuovi arrivati nelle strutture che trattano i rifiuti del Cagliaritano.

LE ACCUSE DELLA FIOM «Al Tecnocasic non si assume per concorso, ma solo per chiamata diretta - continua - questo sistema di assunzioni è sicuramente previsto dalla norma, ma un’azienda seria dovrebbe scegliere in base a bisogni specifici, rivolgendosi all’Uffico di collocamento per trovare le giuste professionalità». Il Tecnocasic è una società per azioni che ha come amministratore unico Oscar Serci, che però non può commentare le accuse dei sindacati perché una delibera dei tempi di Sandro Usai, che ha guidato l‘azienda per più di vent’anni per poi passarla a Graziano Milia nel 2008, mette il bavaglio ai rappresentanti del Tecnocasic e lascia la parola solo al socio unico che lo controlla, il Cacip (Consorzio industriale della provincia di Cagliari, ex Casic) presieduto da Emanuele Sanna, esponente storico del centrosinistra isolano.

IL PESO DELLA POLITICA L’ombra della politica ha spesso accompagnato i movimenti del personale verso la struttura di Macchiareddu. «Sulle assunzioni ci sono sempre state polemiche perché strettamente legate alla politica - denuncia il rappresentante della Fiom - e i rapporti sono sempre stati trasversali, non c’è mai stata differenza tra destra e sinistra». Nei mesi scorsi ci sono state grandi trattative tra l’azienda e i sindacati, con un accordo siglato ad aprile. Ma i rappresentanti sindacali ora sono tornati sul piede di guerra. «Per le nuove assunzioni non abbiamo ricevuto nessuna comunicazione preventiva né sulle professionalità che servivano né sulle assunzioni vere e proprie - spiega Mariano Carboni - la scorsa primavera abbiamo sottoscritto un accordo, ma è stato disatteso dall’azienda, con un comportamento unilaterale». Secondo i sindacati o lavoratori sono in stato di agitazione e la rottura, secondo l’esponente della Cgil, sarebbe vicina.

VERSO LO SCIOPERO «Abbiamo chiesto un incontro con l’azienda, ma non abbiamo ancora ricevuto una data - continua Carboni - per questo la settimana prossima ci riuniremo perché siamo pronti alla mobilitazione che, quasi di sicuro, porterà a un vero e proprio sciopero nella seconda metà di settembre ». Tra i motivi che hanno scatenato l’agitazione sindacale c’è la richiesta di straordinari per alcuni lavoratori che sarebbero stati impegnati in mansioni non di loro competenza. L’azienda avrebbe anche comunicato il bisogno di nuove assunzioni per realizzare alcuni servizi dall’interno senza rivolgersi a ditte esterne. «Come sindacati siamo d’accordo a internalizzare anche perché gli appalti sono costosi - commenta Carboni - ma il punto è che anche gli appalti sono sempre stati targati politicamente, affari da milioni di euro affidati in modo dubbio e sempre con un marchio politico impresso sopra ». Sono circa 240 i dipendenti del Tecnocasic e tra loro solo una piccola percentuale è iscritta ai tre principali sindacati, ma nonostante l’aqc - cordo siglato in primavera il clima non sembra disteso e l’autunno si annuncia caldo.