Rassegna Stampa

Sardegna 24

Spettacoli, una stagione flop casse vuote e arene deserte

Fonte: Sardegna 24
5 settembre 2011

 

 

Contributi regionali inesistenti, pochi soldi che obbligano al taglio degli extra e mancanza di luoghi adatti agli eventi A Cagliari dopo lo stop ai concerti all’Anfiteatro romano si registrano cali di spettatori paganti fino al 60 % rispetto al 2010  

 

Concerti, manifestazioni musicali, eventi: è stata una stagione da dimenticare quella sta per concludersi. Da Cagliari ad Alghero l’industria degli spettacoli e dell’enterteinment in Sardegna ha fatto segnare risultati a dir poco catostrofici.Concali degli spettatori paganti che nel capoluogo sardo, rispetto all’anno scorso, hanno raggiunto picchi del 60 per cento. E non perché le proposte in cartellone non fossero appetibili odi poco interesse perunpubblico che, anzi, si è sempre dimostrato attento. Crisi economica galoppante che obbliga le famiglie a non spendere per concerti e tempo libero, finanziamenti regionali per lo spettacolo che gli operatori del settore non hanno ancora visto, mancanza di location adatte agli eventi in programma. Sono queste le cause principali che stanno dietro al flop della stagione concertistica 2011. A Cagliari, poi, c’è da fare un discorso a parte: quest’anno è venuto meno il sito cittadino per eccellenza dove tenere i grandi eventi musicali all’aperto ovvero l’Anfiteatro romano. Che con una delle ultime decisioni della Giunta dell’ex sindaco Emilio Floris, non è stato ritenuto idoneo a continuare ad ospitare spettacoli stante anche il “no” espresso dalla Soprintendenza. Il neo primo cittadino del capoluogo Massimo Zedda ha poi risolto l’empasse che rischiava di far andare gambe all’aria l’intera programmazione degli operatori individuando negli spazi della Fiera una soluzione alternativa.«Èstata un annata disastrosa con una diminuzione degli incassi fra il50 e il 60per cento», spiega Massimo Palmas, patron di Sardegna Concerti, «il crollo verticale della partecipazione del pubblico è stata aggravata dalla chiusura dell’Anfiteatro. Si tratta di un fatto economico, la gente ha meno soldi ed è quindi una conseguenza risparmiare sugli spettacoli e lo svago». Roby Massa, direttore artistico di Spettacoli&Musica, è totalmente in linea col collega: «Abbiamo registrato una diminuzione dei biglietti staccati al botteghino fra il 30 e il 40 per cento rispetto all’anno scorso. Certo, la colpa è senz’altro da attribuire alla crisi economica mamiè capitato di vedere al box office delle persone che hanno rinunciato ad assistere al musical “Notre Dame de Paris” quando hanno saputo che non si sarebbe più tenuto all’Anfiteatro». Massa pone in evidenza anche la mancata erogazione dei contributi regionali per gli spettacoli: «Così non si può lavorare, stanno ammazzando un settore. Diventa sempre più complicato organizzare appuntamenti musicali importanti». In tutta questa situazione Cagliari ha anche sofferto la mancanza di certezze circa le location per i concerti. È il caso dell’Arena Beach, struttura allestita sulla spiaggia del Poetto di Quartu che era stata in unprimo momento sequestrata per l’assenza di autorizzazioni paesaggistiche. Dopo un tira e molla giudiziario e una serie di concerti cancellati, la location è stata sbloccata eha potuto funzionaremaanche in questo caso, salvo poche eccezioni come l’esibizione di Caparezza, i paganti non sono stati numericamente all’altezza delle aspettative. Ma la stagione flop degli spettacoli è stata anche costellata da unalunga serie di concerti cancellati, rinviati o trasferiti in altre località per motivi organizzativi e logistici: è il caso di De Gregori, Grignani, Mario Biondi, Roberto Vecchioni e Paolo Conte solo per citare i nomi più illustri. Nicola Spiga, organizzatore di eventi dell’associazione culturale Shannara, è incontrotendenza rispetto a Palmas e Massa: «Nel2010 è andata megliomaabbiamo avuto ottimiriscontri con gli spettacolidi Crozza e Panariello. Anche se forse con l’Anfiteatro avremmo fatto anche di più». E già si prendono le contromisure per l’anno prossimo: «Diminuiremo pesantemente l’offerta», afferma Massimo Palmas, «faremo poche cose con le risorse a disposizione. Serve una nuova grande struttura per rilanciare gli spettacoli a Cagliari»