Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Il Pdl: vogliamo il crocifisso

Fonte: L'Unione Sarda
5 settembre 2011

Il coordinatore cittadino ed i consiglieri scrivono al sindaco

 


Vedi la foto Non si placa la polemica sul crocifisso che il sindaco Massimo Zedda ha eliminato dal muro del suo ufficio. Ieri il coordinatore cittadino del Pdl Emilio Floris, il capogruppo Giuseppe Farris e gli altri consiglieri (Maurizio Porcelli, Stefano Schirru, Edoardo Tocco e Anselmo Piras) hanno chiesto al primo cittadino di avere in affidamento il crocifisso che affiggerebbero nell'ufficio del loro gruppo, a Palazzo Bacaredda. «Crediamo che il simbolo del crocifisso non comunica solo sul piano religioso ma, anzitutto, su quello sociale e identitario», scrivono gli esponenti dell'opposizione consiliare. «È per questo che - riteniamo - la laicità a cui Lei ha detto di volersi ispirare paradossalmente è dogmatica. In realtà», prosegue la lettera recapitata ieri mattina, «è proprio nelle società aperte, a vocazione laica, che si favorisce la valenza sociale della religione. La Sua recente partecipazione al Ramadan non confligge con l'esposizione del crocifisso. Anzi, consente di comprendere come il fenomeno religioso, lungi dal poter essere relegato nella sfera privata, è intrinsecamente connesso con la dimensione pubblica. Perché è evidente che con quel Suo gesto - manco a dirlo, simbolico - Ella ha voluto manifestare la tolleranza verso altre religioni e la necessità di favorire la coesione sociale. Ma quella coesione sociale», secondo gli esponenti del centrodestra, «si garantisce anche riconoscendo le nostre radici. Vede, Sindaco, dai simboli non ci si può allontanare. Come insegnava Mircea Eliade il simbolo appartiene alla sostanza della vita spirituale che si può cercare di degradare ma che non si estirperà mai. Insomma», conclude la lettera dei rappresentanti del Popolo delle libertà, «i simboli si possono secolarizzare ma non annullare per la semplice ragione che sono parte inscindibile dell'uomo e, in definitiva, della vita».