Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Borgo agricolonel quartiere? È polemica

Fonte: L'Unione Sarda
2 settembre 2011

Medau su Cramu

 Vedi la foto Il piano del parco è solo una bozza ed è ben lontano dall'essere adottato. Ma un Protocollo d'intesa siglato fra la Regione e il Consorzio di gestione che ipotizza la riconversione della zona di Medau Su Cramu in un borgo agricolo mette paura ai residenti.
GLI ABITANTI «Noi da qui non ce ne andiamo», fa sapere Antonio Bomboi, dell'associazione “Vivi Molentargius”, che abita a Medau su Cramu, quartiere sorto abusivamente e da anni in un limbo tra risanamento o demolizioni. «Può andare bene, in mancanza di alternative, un progetto che preveda la creazione di un borgo con aziende a uso agricolo per chi lo voglia, ma l'importante è che le abitazioni non vengano toccate. Tra l'altro noi stiamo aspettando i servizi, a partire dalle condotte fognarie».
IL COMUNICATO «Occorre tutelare e salvaguardare gli insediamenti esistenti», scrive Edoardo Tocco, consigliere regionale e comunale del Pdl, «e far sì che non si sentano sotto la spada di Damocle dello sgombero forzato come vorrebbe qualcuno». Poi prosegue: «È urgente riqualificare quel territorio, ma è anche impensabile che le case siano buttate giù e ricostruite secondo una riconversione atta alla creazione di un borgo agricolo composto dagli immobili la cui legittimità è comprovata, così come si legge nel documento approvato dall'assemblea, riconversione verso usi agricoli tradizionali. Vale a dire far abitare queste case solamente a chi fa dell'agricoltura la sua attività principale».
LA REPLICA Il presidente del Consorzio del Parco e sindaco di Quartu, Mauro Contini, sgonfia la polemica: «Quando si parla di riqualificazione ovviamente non si intende che le case esistenti saranno demolite, né che i rispettivi proprietari saranno obbligati a trasformarsi in agricoltori. Il nostro obiettivo è quello di premiare tutti coloro che intenderanno convertire a uso agricolo le strutture. Per chi non vorrà farlo si troveranno soluzioni alternative. È anche logico che le abitazioni dovranno avere caratteristiche architettoniche ed estetiche comuni: tutti i proprietari dovranno collaborare per tutelare e proteggere il paesaggio». (p.c.c.)