Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

«Ospiti». Tutti contro Ada Lai

Fonte: Sardegna Quotidiano
2 settembre 2011

 Moschea

 

 RELIGIONE Indignazione dei musulmani. E anche Cappellacci prende le distanze dal suo capo di gabinetto

di Paola Pilia n

«Non considero i musulmani ospiti in Sardegna e tutte le polemiche degli ultimi giorni sono fuori luogo». Il presidente della Regione Ugo Cappellacci cerca di buttare acqua sul fuoco delle polemiche e prende le distanze dal suo capo di gabinetto Ada Lai che mercoledì, dopo avere incontrato in viale Trento i rappresentanti della comunità islamica di Cagliari aveva affermato: «Ricordiamoci che sono ospiti in casa nostra e devono rispettare le nostre leggi. Ospiti graditi, ma comunque ospiti ». La dichiarazione dell’ex dirigente del Comune, ora passata ai piani alti di viale Trento, ha suscitato accese proteste, che ieri sera hanno portato il governatore a precisare che Ada Lai parlava solo a titolo personale. Prima ancora, nel pomeriggio era intervenuta con un comunicato l’associa - zione islamica El Hoda che ha organizzato la festa alla fiera: «È opportuno precisare che i musulmani della Sardegna meridionale non soltanto non si sentono graditi o sgraditi ospiti di nessuno, ma non possono essere considerati tali né giuridicamente né semanticamente: essi, cittadini italiani o cittadini comunitari ovvero immigrati extracomunitari regolari, sono tutte persone che contribuiscono alla crescita economica, morale e culturale del luogo in cui vivono, parimenti agli altri gruppi umani presenti nella società», ha scritto il presidente dell’associazione Sulaiman Hijazi. «Stupito e contrariato per le parole usate dal capo di gabinetto di Cappellacci» si è definito Fabrizio Rodin, consigliere comunale del Pd e presidente della commissione Politiche sociali. «Ritenere che i musulmani di Cagliari siano ospiti sottolinea lo spirito con il quale certa politica lavora e ha lavorato in questi anni al fine di creare divisioni che non esistono. Professare una religione, qualunque essa sia, non può essere motivo di esclusione». La giornata delle polemiche ieri si è aperta con la scoperta di uno striscione appeso vicino alla Fiera di viale Diaz dai militanti di Gioventù Fiamma tricolore, con la scritta: «Sindaco Zedda, Cagliari non è una moschea». Le foto postate su Facebook di prima mattina hanno scatenato un putiferio. Contro si è scagliato il coordinatore di Sel Michele Piras «Manifestazioni di protesta come quelle rivendicate dalla estrema destra cittadina, che trasudano odio ed intolleranza, si commentano da soli nella loro grottesca e reazionaria incapacità di leggere le profonde trasformazioni che sono intervenute nella nostra società. Restino pure agganciati al Medioevo allora». Continuano intanto i malumori all’interno del gruppo del Pdl in consiglio comunale, che chiede al sindaco Zedda spiegazioni sulla concessione gratis della fiera per la festa di fine ramadan, alla quale hanno preso parte mille musulmani e alcuni esponenti politici, tutti di centrosinistra. redazione@ sardegnaquotidiano. it Moschea «Ospiti». Tutti contro Ada Lai

LO STRISCIONE I GIOVANI DI DESTRA ATTACCANO IL SINDACO ZEDDA

Con lo striscione appeso nella notte tra mercoledì e ieri dietro i parcheggi della Fiera i giovani di Fiamma tricolore hanno voluto contestare la concessione gratuita di un padglione per la festa di fine Ramadan. «Nessun accanimento, nessun razzismo. La cristianità parla d'amore per il prossimo e non di guerra santa verso i cristiani come professano la stragrande maggioranza dei musulmani. Dimentichiamo forse le tante vittime cristiane ammazzate nei territori islamici? Noi, padroni a casa nostra! ”, hanno scritto gli organizzatori su Facebook.  

 

 

LA LETTERA IL RINGRAZIAMENTO DELLA COMUNITÀ ISLAMICA

Grazie ai cittadini di Cagliari e alle istituzioni. La comunità musulmana in una nota esprime soddisfazione «per il buon esito della Festa della Fine del Digiuno che si è tenuta martedí scorso alla fiera». L’associazione El Hoda che ha organizzato la cerimonia ringrazia la Camera di Commercio, l’Ente Fiera, il Comune e la Provincia. E poi scrive: «Si rende grazie agli ospiti intervenuti, sia i semplici cittadini sia le autorità pubbliche che hanno pronunziato parole di grande affetto e rispetto per la comunità islamica».