Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Il precetto: Il-Zakat, la solidarietà prima di tutto

Fonte: L'Unione Sarda
31 agosto 2011

Curiosità


Rana Jammoul, capelli castano scuro, pelle chiara, occhi tondi e vispi, è una ragazza di 31 anni proveniente dal Libano. In Sardegna da 9 anni, a Cagliari ha già preso una laurea in Biologia e si accinge a conquistarne un'altra in Medicina. È l'esempio vivente di cosa voglia dire integrazione e multiculturalità: ricchezza umana proveniente da altri angoli del mondo. «Avrei voluto vedere più sardi oggi ma capisco che di mattina in tanti lavorano». Rana spiega il significato di solidarietà del Ramadan.
«L'ultima notte del digiuno si fa Il-Zakat ». Una pratica che consiste nel raccogliere qualcosa da donare al povero, «per permettere a tutti di festeggiare in comune», spiega. Il digiuno infatti, «avvicina alle sofferenze degli ultimi. Fa capire cosa vuol dire privazioni». Un'empatia sottolineata anche degli assessori alle Politiche sociali di Provincia e Comune, Angela Maria Quaquero e Susanna Orrù, nei loro rispettivi discorsi.
Nel giorno in cui si conclude il mese di digiuno, «la mattina andiamo in cimitero a salutare i nostri morti». Poi la preghiera e la festa collettiva, come quella di ieri, che continua in privato: «A casa, con i parenti, mangiamo tutti quanti i dolci». (m. g.)