Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Cultura Il grande flop delle mostre pochi soldi, molti interessi politici

Fonte: Sardegna Quotidiano
29 agosto 2011

 L’ANALISI Gli allestimenti disertati dai visitatori programmati sotto la gestione Pellegrini: «Un tempo potevamo spendere, ora non più. Il bando unico per la gestione? Si mescolava coi partiti»

«Troppi interessi politici dietro l’istituzione di un gestore unico e pochi soldi»: ecco perché l’offerta culturale cagliaritana sta vivendo un periodo nero, colorato appena da Mirò, unica rassegna degna di nota nella prima metà dell’anno. Musei e gallerie hanno offerto esposizioni ben al di sotto dei fasti di qualche anno fa, quando si faceva la fila fuori dai centri d’arte, mentre adesso a malapena si raggiunge la doppia cifra nel blocchetto dei biglietti. «Tra il 2001 e il 2011 posso tracciare una linea in diagonale verso il basso. Negli ultimi tempi non potevamo neanche pagarci la carta igienica ». È il bilancio categorico stilato dall’ex assessore alla cultura Giorgio Pellegrini, sotto la cui gestione sono state programmate molte delle mostre flop. «Sono precipitati verso il basso soldi e qualità, così il risultato è quello attuale ».

GRANDI SPESE DEL PASSATO Sono lontani i tempi in cui Cagliari ospitava mostre del calibro di “Renoir e Picasso”, per citare uno degli ultimi successi. «Ci potevamo permettere di sborsare 350 di milioni di vecchie lire, cioè 180 milaeuro di oggi, che sono pura utopia», ha detto Pellegrini. Ma non erano utopia le centinaia di migliaia di euro ogni anno: «Potevo programmare l’offerta culturale con un budget di circa 100 mila euro ogni anno. L’assessorato poteva permettersi il lusso di pagare tutti i costi e le mostre di tutti i centri». Invece adesso la situazione si è capovolta creando un paradosso illustrato da Fabrizio Frongia, presidente del consorzio Camù, che gestisce Ex Mà, castello di San Michele e Ghetto egli ebrei: «Prima l’unico grosso centro era l’Ex Mà di via San Lucifero, più i civici, e l’assessorato concentrava solo su questo tre miliardi di vecchie lire, mentre oggi hanno 500mila euro da dividere su 12 centri che si devono occupare anche della manutenzione ordinaria e di dare una percentuale sui biglietti venduti al Comune». Per questo imprenditori come Andrea Campurra, che gestisce la Vetreria di Pirri, così come Camù e la cooperativa Sant’Elia che cura il Lazzaretto «sono degli eroi» ha detto Pellegrini. «Responsabili e dipendenti sono degli acrobati, dei saltimbanchi dell’o rga n i z z a z i one. Nonostante il regime di incertezza folle in cui si ritrovano a lavorare riescono a fornire un servizio valido ».

L’INCERTEZZA CONCESSIONI La certezza in fondo c’è: a settembre scade la proroga delle concessione attuale. Ma c’è anche la speranza visto l’andamento degli ultimi anni che venga rinnovata: «Ma dopo un mese dovremo comunicare ai dipendenti che verranno licenziati, come prevede la legge, cioè con un preavviso di 60 giorni», ha sottolineato Frongia. Mancano i soldi ma anche la giusta informazione: «Il livello qualitativo si è abbassato, ma è anche vero che nessuno sa nulla su dove siano le mostre, tempi e modi», ha lamentato l’ex assessore. «La soluzione poteva essere la fusione tra gli assessorati di turismo e cultura perché sono due ambiti che devono andare insieme», ha suggerito Pellegrini, «E poi non bastano alcuni cartelloni, ma una comunicazione capillare degli eventi». E poi la grande promessa del gestore unico, che con la nuova giunta sembra ormai un’ipotesi tramontata: «Non mi stupisce. Ho sempre avuto dei dubbi perché il discorso si mescolava troppo con la politica». Frongia, che aveva partecipato con Camù alle corsa per il pacchetto di tutte le gallerie, non si capacita della situazione, a cominciare dall’incertezza in cui naviga la cultura: «È paradossale che i comuni di tutta la Sardegna abbiano una concessione fino a dicembre 2012, mentre i centri cagliaritani possono sperare al massimo nei rinnovi trimestrali quando ci vorrebbe almeno una concessione di cinque anni». Lazzaro Cadelano redazione@ sardegnaquotidiano. it

L’ASSESSORE «Meno fondi ma abbiamo un programma» n Qualità della cultura, miglioramento dei servizi dei centri d’arte ma nessun gestore unico. Sono alcuni dei punti illustrati dall’assessore comunale Enrica Puggioni alla base del programma per risollevare la situazione artistica di Cagliari. I 52, tra società e singoli imprenditori. che avevano partecipato al bando possono mettersi l’anima in pace: «Non abbiamo neanche preso in considerazione l’ipotesi di un gestore unico», ha dichiarato con fermezza la Puggioni. «I soldi sono pochi, ma punteremo a una razionalizzazione delle risorse. La situazione attuale non riflette questo indirizzo politico e quindi a breve andremo a illustrare un programma tutto nuovo per il futuro». Inutile negare la crisi dell’arte nel capoluogo, ma le soluzione ci sono, almeno per la Puggioni: «Che la cultura non stia vivendo un momento felice è sotto gli occhi di tutti ma è anche vero che si può fare molto più di quello realizzato fino a questo momento». L’idea è creare una rete di centri culturali su misura per location, storia e possibilità: «Punteremo sulla specificità dei centri e creeremo un’offerta ad hoc per ognuno. Ma non è possibile pensare di fare cultura solo con i soldi pubblici. Anche se non bisogna dimenticare che i centri comunali possono beneficiare, almeno fino al 2012, di un finanziamento regionale che dovrebbe, almeno sulla carta, permettere di programmare anche nel medio periodo«. Tre i livelli di organizzazione: «Esternalizzazione, gestione mista e in economia. Ma sia chiaro che si tratta di “provvedimenti punitivi”, anzi l’obiettivo e valorizzare ciò che è buono». Quel che non è buono è la proroga trimestrale all’infi - nito: «Metteremo fine a questa situazione di incertezza, la proroga trimestrale verrà finalmente accantonata per fare spazio a programmi di lungo periodo che consentiranno di elevare, di conseguenza, il livello dell’offerta, attualmente non di qualità». Ma non con il gestore unico. E sebbene turismo e cultura debbano viaggiare insieme, l’assessore Puggioni non crede nella fusione: «Sono convinta che una sinergia sia meglio dell’accentramen - to. Siamo una squadra e lavoriamo in sintonia, ma c’è bisogno delle dovute specificità» L.C.

L’OFFERTA SCIMITARRE E “CIRIGOLLA VA IN CITTÀ”

 La mostra di Mirò ha totalizzato oltre 4000 visitatori tra il 12 giugno e il 21 agosto, a dimostrazione che la qualità attira cagliaritani e turisti. L’Ex Mà ha ospitato più rassegne, 15, staccando appena 1624 biglietti per mostre come “Santo Graal”o“Studi e strumenti urbanistici”. L’ex assessore Giorgio Pellegrini ha detto che «l’offerta è stata studiata scegliendo un tema, un filo logico per ogni galleria». Ecco perché il Lazzaretto di Sant’Elia ha ospitato tematiche “al di là del mare”, a cominciare dalla rassegna salgariana “Vele, tonni e scimitarre”. E dopo essere passato per i presepi, ha chiuso con una mostra sull’Africa “Maschere e segreti” e una rassegna sull’Islam: “Arte e cultura”. Ecco perché allora fa sorridere la sequenza al castello San Michele: “Cirigolla va in città” seguita da “Ritrovarsi a pezzi”.