Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Provincia, cura dimagrante

Fonte: L'Unione Sarda
29 agosto 2011

Sforbiciata di 100 mila euro alle spese di funzionamento dell'assemblea


Tagliate le spese del Consiglio, non le indennità
«È stata una decisione presa da tutti, in situazioni come questa non esistono differenze tra destra e sinistra». Il presidente del Consiglio provinciale, Roberto Pili, commenta con soddisfazione il taglio alle spese di funzionamento dell'assemblea, che garantirà un risparmio del 50 per cento circa.
All'inizio dell'anno i costi previsti, infatti, superavano quota 220 mila euro, ma per rispettare il Patto di stabilità si è decisa una riduzione drastica in alcuni settori. Il taglio alle spese alla fine ammonterà a quasi 100 mila euro, non uno scherzo per un'istituzione che ha grosse responsabilità essendo la seconda più importante della Sardegna.
TAGLI «Si tratta di un'assunzione di responsabilità da parte di tutti i componenti dell'aula - spiega Pili - attraverso questi sacrifici vogliamo essere i primi a dare l'esempio in un periodo non facile come quello che stiamo attraversando. Ma non per questo ci sentiamo più bravi degli altri, sia chiaro».
CO.CO.CO Fra i tagli più importanti la rinuncia ad assumere personale co.co.co. di ausilio per il Consiglio provinciale, con un risparmio di 29 mila euro, e il forte taglio alle risorse destinate ai gruppi consiliari per quello che riguarda i servizi, che passano dai 110 mila euro iniziali ai circa 80 mila attuali. Taglio totale anche alle spese di smaltimento dell'attrezzatura, per cui era previsto un impegno di poco più di 4 mila euro, mentre è stato tagliato del 18,76 % il rimborso per le spese delle trasferte.
INDENNITÀ Non sono state toccate, invece, le indennità che ogni mese ricevono i consiglieri, anche se Pili non esclude che in futuro si possa fare qualcosa anche in quel settore: «Ma stiamo parlando di poco più di mille euro netti al mese - afferma il presidente del Consiglio - noi, al di là di questi tagli, durante l'anno facciamo sempre di tutto per risparmiare il massimo. Per esempio quando è possibile cerchiamo di organizzare le riunioni dell'assemblea la mattina piuttosto che la sera, in modo da ridurre le spese del personale».
Tra l'altro, se si considera la grande responsabilità dei consiglieri provinciali, che rappresentano comunque la seconda istituzione della Sardegna per importanza, il loro stipendio mensile non può certo essere considerato alto. «E va anche precisato - prosegue Pili - il fatto che negli ultimi anni i gettoni di presenza sono stati ridotti di circa il 20 per cento, passando da 100 agli attuali 80 euro».
I COSTI «Mi pare evidente che i costi dell'assemblea provinciale non sono certo enormi - ribadisce - si può dire che il Consiglio da me presieduto costa più o meno come due, massimo tre consiglieri regionali. Insomma, un rappresentante dell'aula provinciale di sicuro non si arricchisce svolgendo questa funzione». Poi conclude: «Va anche precisato che molti dei miei colleghi arrivano da fuori, e quasi ogni giorno devono sobbarcarsi viaggi abbastanza lunghi, ricevendo rimborsi davvero irrisori».
IL PASSATO Ricciotti Usai, esponente dei Riformatori, applaude ai tagli alle spese del Consiglio, ma mette in risalto il fatto che forse in passato la Provincia spendeva troppo e male: «Se adesso si riducono i costi in questo modo significa che si sta cercando di porre rimedio alle spese errate eseguite gli anni scorsi. Comunque ben vengano questi tagli, soprattutto se consentiranno di non ridurre le spese per servizi di grande importanza come la biblioteca provinciale, tanto per fare un esempio».
Piercarlo Cicero