Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Salvi Comuni e Province il Pdl incassa il sì a Roma

Fonte: Sardegna Quotidiano
26 agosto 2011

 MANOVRA

 

II parlamentari sardi del Pdl rialzano la testa e in un giorno solo incassano due volte. Concordano gli emendamenti “salva Regioni Speciali”, poi raccolgono il via libera dal segretario Angelino Alfano e quindi chiudono il cerchio con il pronunciamento della commissione bicamerale per gli Affari regionali che «fa salvo il principio costituzionale che le Regioni a statuto speciale sono titolari esclusive dell’ordinamento degli Enti locali». Significa che decidono sul taglio delle Province, dei piccoli Comuni e anche sulla sforbiciata al numero dei consiglieri regionali. Sul piano politico Nizzi, Pili, Murgia, Sanciu, Massidda, Delogu, Porcu e Vella (i firmatari degli emendamenti al testo di Tremonti) segnano un punto pesante nel braccio di ferro, in atto all’interno del Pdl, con il presidente Cappellacci. Il governatore, questa mattina, rischia di trovarsi nella riunione da lui convocata a Villa Devoto sul tema della manovra, con un manipolo di onorevoli, anche perché, in contemporanea con il summit di Cagliari, il coordinatore Alfano ha chiamato al lavoro il “tavolo delle autonomie”, interno al gruppo degli azzurri. Tema del vertice: le proposte dei deputati e senatori sardi per le Regioni a statuto speciale. Così la pattuglia romana ha ridimensionato e non poco l’appuntamento voluto dal governatore. E in sintonia con Angelino Alfano ha portato a casa un risultato su cui in pochi avrebbero scommesso. Dato politico da non trascurare, in vista dell’ormai imminente sbarco nell’Isola dell’ex Guardasigilli, per la resa dei conti interna in casa del Pdl sardo.

L’OK A PILI IN BICAMERALE

Il sigillo al successo lo mette la commissione bicamerale per gli affari regionali che ha accolto integralmente l’emendamento proposto da Mauro Pili sulle regioni a Statuto speciale e stralciato gli articoli 15 e 16 della manovra Tremonti. Sono i due articoli che riguardano il taglio delle Province e la cancellazione dei Comuni con popolazione inferiore ai mille abitanti. «È fatto salvo - dichiara Mauro Pili - il sacrosanto principio costituzionale che sugli Enti Locali decidano le Regioni a Statuto Speciale». «Le norme contenute nella Finanziaria - spiega l’ex presidente della Regione -non si applicano, dunque, in alcun modo alla Sardegna». «Gli altri due paletti fondamentali approvati dalla commissione - conclude Pili - riguardano la parte finanziaria, in cui si prevede una ripartizione parametrata che consenta di modificare il provvedimento che indicava oneri per 1.600 milioni di euro per le regioni ordinarie e 2.000 milioni per le speciali. In più viene ribadito che nessuna norma in materia finanziaria, che riguardi le regioni autonome, può essere adottata senza un preventivo accordo tra Stato e Regione ».

LA SODDISFAZIONE DI NIZZI

Soddisfatto dell’esito della riunione della bicamerale e ancora di più per il sostegno del segretario nazionale Alfano, è il coordinatore regionale e deputato, Settimo Nizzi: «La tutela e la salvaguardia delle prerogative costituzionali e statutarie delle regioni a Statuto speciale sono una priorità del Popolo della libertà». Applaude anche il capogruppo Pdl in Consiglio regionale, Mario Diana: «L’incontro con i parlamentari si è rivelato molto proficuo e ha prodotto i primi risultati nella battaglia per attenuare gli effetti della manovra sulla nostra Isola». La posizione ufficiale del partito è stata sancita nell’incontro tra Alfano e i parlamentari sardi e al quale ha partecipato il vice presidente della Giunta, Giorgio La Spisa. Gli emendamenti siglati dalla maggior parte degli eletti Pdl (con l’esclusio - ne di Piero Testoni, Beppe Pisanu e Salvatore Cicu) è stata trasmessa da Alfano al tavolo di lavoro delle commissioni Bilancio e del Governo e sarà al centro del confronto nel “tavolo delle autonomie” in programma alle 9.30 a Roma. Quasi in contemporanea, alle 10.30 a Cagliari, si terrà, invece, il vertice promosso da Cappellacci e allargato ai deputati e senatori sardi del Pd. Esclusa la partecipazione dell’ex ministro della Difesa del governo Prodi, Arturo Parisi, le maggiori defezioni (giustificate dall’impegno di partito e di gruppo con Alfano) saranno quelle dei parlamentari in quota Pdl. La pattuglia guidata da Pili e Nizzi ha delegato il senatore Piergiorgio Massidda per riferire a villa Devoto sulle positive evoluzioni romane. Gli altri presenti dovrebbero essere Piero Testoni, Salvatore Cicu e il presidente della commissione Antimafia Beppe Pisanu, sempre più vicino alle posizioni di Cappellacci. A rappresentare deputati e senatori del Pd ci saranno Francesco Sanna, Caterina Pes, Amalia Schirru, Guido Melis e Giulio Calvisi. In forse Antonello Cabras, Antonello Soro e Paolo Fadda. «Rispettiamo le scelte di chi ha deciso di non partecipare - dichiara Francesco Sanna - ma le critiche che avremo da muovere a Cappellacci preferiamo farle di persona. Serve coesione e andiamo a dialogare con il presidente perché la battaglia sulla manovra è una battaglia per tutto il popolo sardo». E anche perché - sussurrano i più smaliziati - se il registro dei presenti è quello ipotizzato, Cappellacci sarà in minoranza nel tavolo di Villa Devoto. Questa sì una manovra bipartisan. Antonio Moro